Ingiustamente accusato di triplice omicidio, entrò in carcere a 19 anni e ne esce a 62. Ora, da uomo libero, spera di poter andare sulla tomba di sua madre e vedere per la prima volta l'oceano.
E’ uscito dal carcere in sedia a rotelle, a 62 anni. Kevin Strickland era entrato nel penitenziario del Missouri all’età di 19 anni, condannato per un triplice omicidio che non ha mai commesso. E’ stato definito uno dei casi più gravi di ingiusta condanna degli Stati Uniti d’America, ed è una storia in cui ogni dettaglio brucia.
Era nella sua cella a guardare una soap opera alla TV. E ha visto passare nei titoli in sovraimpressione la notizia della sua scarcerazione. Così, Kevin Strickland ha appreso di essere un uomo libero, dopo 43 anni di prigione. Anni in cui si è sempre proclamato innocente. Una scheggia di vita reale – finalmente la libertà! – ha fatto breccia in mezzo alla trama fittizia di una soap opera. Più volte avrà pensato di essere vittima di un incubo, quest’afromericano che oggi si mostra al pubblico con un viso provato ma pacato.
Assediato dai giornalisti all’uscita del carcere ha voluto che una delle sue prime dichiarazioni fosse questa:
Ringrazio il giudice che si è preso il tempo di rivedere il mio processo. Di aver visto che non c’era alcuna prova contro di me. Apprezzo molto che si sia preso il tempo di ascoltare e capire cosa accadde nel 1978. Ero un bersaglio facile e la polizia si approfittò di me.
Prendersi il tempo. C’è un grido forte nella pacatezza di questa frase pronunciata senza un filo di aggressività. Finalmente qualcuno si è preso il tempo di ascoltare un uomo a cui è stato preso – rubato – un tempo di vita enorme.
Una partita a dadi truccata
Cosa accadde nel 1978? Strickland fu accusato del triplice omicidio di Sherrie Black, 22 anni, Larry Ingram, 21 anni, and John Walker, 20 anni. Tre vittime bianche e lui – presunto colpevole – nero. Sono gli anni ’70 nel Missouri, la componente razziale non è indifferente. Anche la giuria che lo condannò era interamente formata da uomini bianchi.