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La scelta di Teresa: le mie giornate con tre divise diverse a salvare vite umane!

WOMAN, FIREFIGHTERS, FIRE,

Alexandros Michailidis | Shutterstock

Silvia Lucchetti - pubblicato il 04/02/20

Croce Rossa Italiana, «Diavoli Rossi» specializzati nell’attività di antincendio boschivo, Vigili del Fuoco. "La mia è semplicemente una scelta di vita. Con passione ho scelto di dedicare tutto il mio tempo libero al volontariato".

Il Corriere Buone Notizie racconta la storia di Teresa Marchio, una quarantunenne piccola e minuta che se incontrassimo per strada neppure noteremmo, chiamata però ad una vocazione speciale che la sfianca di fatica ma la fa stare bene: dedicarsi anima e corpo a preservare e salvare vite umane. Una missione nobile ripartita in tre divise: quella della Croce Rossa Italiana, indossata per la prima volta a 14 anni, quella dei «Diavoli Rossi» – realtà di volontariato di Protezione Civile con sede a Tiriolo, in provincia di Catanzaro, specializzata nell’attività di antincendio boschivo – e quella dei Vigili del Fuoco, che Teresa ha voluto continuare a portare, anche dopo aver concluso l’anno di Servizio Civile (Corriere).

“Ho scelto di dedicare tutto il mio tempo libero al volontariato”

La mia è semplicemente una scelta di vita. Con passione ho scelto di dedicare tutto il mio tempo libero, i miei fine settimana, le mie vacanze di Natale, le mie estati e i miei inverni al volontariato. E non lo faccio solo per gli altri, ma soprattutto per me. Sentirmi impegnata per le nobili cause della Croce Rossa, dei Diavoli Rossi e dei Vigili del Fuoco mi fa stare bene, anche se mi alzo all’alba alla domenica e torno stremata alla sera, anche se fuori imperversa il temporale e mia madre mi aspetta alla finestra. Forse ha ancora più senso spendersi per gli altri in condizioni estreme e nei giorni di festa, perché davvero quello che fai e che ti costa un grande sacrificio acquista valore (Ibidem).

Il servizio che offre con passione e perseveranza è frutto non solo di impegno e fatica, ma anche di una lunga e costante formazione – oltre venticinque anni – necessaria per essere utili sul serio e non rischiare inutilmente:

Sono sempre più convinta del fatto che non ci si possa improvvisare quando si va a prestare soccorso. Si può intervenire solo se si è in sicurezza, altrimenti non serve rischiare la propria vita. E la conoscenza ti fornisce gli strumenti utili per uscire indenni dinanzi a una situazione di pericolo (Corriere).

La paura è la compagna fedele di ogni missione

Teresa non offre un’immagine di sé da super woman, anzi, rivela che la paura è sempre presente e, entro certi limiti protettiva, nonostante le tecniche acquisite e gli anni di esperienza.

La paura è la compagna fedele in ogni missione, ma purché non predomini sull’operatività è necessario fare leva, appunto, sulla conoscenza (Ibidem).

2 ragazzi salvi grazie alla sua prontezza!

Qualche tempo fa la volontaria ha salvato la vita a due ragazzi che cercavano di spegnere le fiamme di un furgone nel quartiere Lido di Catanzaro. Teresa stava tornando dal lavoro quando si accorge che il fuoco che fuoriesce dal furgone che avanza davanti a lei non era un fuoco “normale”.  Il veicolo, infatti, trasportava bombole di ossigeno, e da lì a poco ci sarebbe stata una violenta esplosione. Senza perdere tempo scende immediatamente dall’auto e mette in salvo i ragazzi. Dopo pochi istanti un boato terribile. Grazie a Dio e grazie a Teresa tragedia scongiurata. Nessun morto, nessun ferito. E poi c’è chi crede che gli angeli non esistono.

“Formare giovani volontari mi riempie di orgoglio”

All’inizio realizzare il suo sogno non è stato facile: una donna, per giunta neppure alta e senza un fisico imponente. Eppure oggi è una «disaster manager» a livello nazionale, traguardo raggiunto grazie alle sue doti, ai corsi frequentati in tutta Italia a sue spese e alla passione per quello che ha scelto di fare. Teresa non si spende solo sul campo ma anche in aula, infatti l’Unità di Protezione Civile regionale si affida alla sua competenza per la formazione di centinaia di giovani volontari nella campagna di sensibilizzazione nazionale sulle calamità naturali «Io non rischio».

Essere chiamata a formare giovani volontari alle pratiche della Protezione Civile  mi riempie d’orgoglio. È anche un modo per diffondere la cultura del volontariato che purtroppo si è un po’ persa, specie tra i più giovani, che nella ricerca del lavoro spesso abbandonano gli impegni presi o li utilizzano come ripiego (Corriere).

Cara Teresa, condividi con una grande santa non solo il nome ma anche il fatto di essere piccola e minuta. Eppure quante meraviglie ha compiuto la Mamma di Calcutta, proprio con quel suo corpo esile e gracile. Possa il tuo entusiasmo contagiare quanti più giovani possibili a impegnarsi per essere di aiuto agli altri a difesa della vita e del suo incommensurabile valore.

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