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Perché i cristiani orientali benedicono laghi, fiumi e oceani?

BLESSING WATER

Alexey Malgavko | Sputnik | AFP

Philip Kosloski - pubblicato il 20/01/20

Verso la festa dell'Epifania, i cristiani ortodossi e bizantini benedicono la fonte di “acqua viva” più vicina per commemorare il Battesimo di Gesù

Se i cattolici romani hanno il costume di benedire annualmente l’acqua nella Veglia pasquale, i cristiani orientali praticano una cerimonia simile all’Epifania. Questo particolare giorno festivo della Chiesa orientale ha molteplici livelli di simbolismo, uno dei quali è la commemorazione del Battesimo di Gesù al Giordano.

Oltre a una benedizione solenne dell’acqua all’interno dell’edificio della chiesa, molti cristiani ortodossi e bizantini pianificano un momento per benedire la fonte più vicina di “acqua viva”, sia essa un lago, un fiume o anche il mare.

Secondo una parrocchia bizantina, “nella vita della nostra fede cristiana ci viene affidato il compito di essere amministratori di tutto il bene che Dio ci dona, e questo include il creato. Visto che l’acqua è così fondamentale, dovremmo rispettare le fonti d’acqua, soprattutto quelle a noi più vicine. In Europa dell’Est, dove i nostri antenati mantenevano la tradizione di benedire l’acqua locale, la fonte d’acqua più prossima era un piccolo fiume o un ruscello”.

Il sacerdote ortodosso Simon Thomas aggiunge: “Questo servizio chiede a Dio di benedire tutte le persone, tutto il mondo nella città e nella regione. Nella maggior parte delle zone, la benedizione continua con il principale corpo d’acqua della zona (…). L’acqua può essere distruttiva e soggiogare una comunità attraverso inondazioni, uragani e tsunami. Chiediamo a Dio di benedire le acque e di mantenere l’equilibrio che porta alla vita”.

In alcune regioni, come nell’Europa orientale, esiste un’altra tradizione che implica il fatto di gettare (e recuperare) una croce nella fonte d’acqua, a simboleggiare la benedizione di Cristo nel fiume Giordano.

Su Greeker than the Greeks, l’autore offre una breve descrizione di questo costume:

“La tradizione vuole che un sacerdote, circondato da giovani e bambini coraggiosi, getti una croce nel mare, dal porto o da una barca; nel momento in cui la croce scivola dalla mano del sacerdote, i sommozzatori saltano nell’acqua gelata per prendere la croce. Il fortunato che la trova e la restituisce viene benedetto dal sacerdote. Quando la croce viene restituita vittoriosamente, il sacerdote libera una colomba bianca, simbolo dello Spirito Santo. Questa tradizione si svolge per commemorare il Battesimo di Cristo e per benedire le acque”.

Spesso si lega una corda alla croce in luoghi che potrebbero risultare pericolosi per il tuffatore.

Questa bella tradizione si basa su un ricco simbolismo che aiuta i fedeli cristiani a evocare in modo potente il Battesimo di Gesù.

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