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Le ultime parole di Debbie Reynolds, luce di speranza che il papa approverebbe

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Ethan Miller / Getty Images North America/ AFP

Philip Kosloski - pubblicato il 03/01/17

In Paradiso ci ricongiungeremo a coloro che sono scomparsi prima di noi

“Mi manca così tanto, vorrei stare con Carrie”.

Le ultime parole di Debbie Reynolds sono un toccante testamento del suo amore per la figlia, Carrie Fisher, morta il giorno prima per un attacco di cuore. Nell’ordine naturale delle cose, i figli dovrebbero sopravvivere ai loro genitori; infrangere tale ordine provoca un dolore che può essere più forte di quanto riesca a sopportare il corpo, letteralmente. Ma se il corpo della Reynolds non è stato in grado di resistere alla sofferenza del cuore, le sue parole dimostrano che la sua mente e la sua anima avevano ancora una forte speranza. La speranza che la morte non è la fine di tutto, che avrebbe potuto vedere di nuovo sua figlia nella vita a venire. Le sue ultime parole sono state, dunque, anche un testamento di fede.

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La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono. (Ebrei 11:1)

La speranza di Debbie Reynolds — il suo desiderio di essere con la figlia appena scomparsa — è la dimostrazione che la vita non si consuma tutta nei pochi anni su questa terra, che noi – creature di un Creatore eterno – abbiamo in noi le impronte dell’eternità. La vita non è dunque, e non può essere, senza significato.


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Atei come Richard Dawkins hanno dichiarato più volte che secondo loro non c’è vita dopo la morte, una posizione usata per affermare che bisogna trarre il meglio da questa vita e fare tutto ciò che ci sembra “giusto”. È un modo di pensare che può essere di conforto: alla fine di questa vita terrena non bisogna infatti preoccuparsi di dover rendere conto delle proprie scelte. Ma quando si arriva alla resa dei conti, queste parole non saranno così consolatrici. La maggior parte delle persone non è appagata dal pensiero di entrare in un abisso fatto di nulla. L’idea di non poter mai più vedere i propri cari e amici ci lascia il desiderio di qualcosa in più, di qualcosa per la quale speriamo istintivamente.

Ecco perché il cristianesimo è davvero una Buona Novella. Crediamo che la morte non abbia l’ultima parola e che ci sia la possibilità di vedere ancora una volta i nostri cari.

A Reynolds, cresciuta in una famiglia protestante, potrebbe non essere venuto in mente di chiedere conforto a Maria, anch’essa una madre che ha perso il proprio figlio. Ma lei sapeva dentro di sé che l’eternità è reale, e che la morte di sua figlia l’ha soltanto spinta a desiderare di ricongiungersi con Carrie, a sperare nel Paradiso.

Una speranza fatta sua Pope Francis might have endorsed that hope. As he said in a Udienza Generale earlier this year, “Questa parola di Gesù ci incoraggia a non disperare mai. Penso alle mamme e ai papà in apprensione quando vedono i figli allontanarsi imboccando strade pericolose. Penso ai parroci e catechisti che a volte si domandano se il loro lavoro è stato vano. Ma penso anche a chi si trova in carcere, e gli sembra che la sua vita sia finita; a quanti hanno compiuto scelte sbagliate e non riescono a guardare al futuro; a tutti coloro che hanno fame di misericordia e di perdono e credono di non meritarlo… In qualunque situazione della vita, non devo dimenticare che non smetterò mai di essere figlio di Dio, essere figlio di un Padre che mi ama e attende il mio ritorno. Anche nella situazione più brutta della vita, Dio mi attende, Dio vuole abbracciarmi, Dio mi aspetta.”

Questo non significa che siamo liberi di fare ciò che vogliamo, rilassandoci sul fatto che Dio è misericordioso: l’Inferno è reale, esiste, e anche il Santo Padre ci ha ricordato di questa realtà. Ma dobbiamo confidare nell’amore di Dio, e non fuggire da esso. In questa vita dovremmo fare quanto possibile per essere sicuri che riposeremo tra le braccia amorevoli del Padre. Un Padre che ci offre misericordia persino negli ultimi secondi della nostra esistenza, che “pesa ogni cosa” con una saggezza al di là della nostra comprensione.


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Il Vangelo è davvero una Buona Novella, e la promessa di una vita eterna è qualcosa da attendere con ansia. Pensate un istante a tutti gli amici e i parenti che in Cielo potremmo abbracciare di nuovo. Questo pensiero non è in fondo qualcosa che il nostro cuore desidera ardentemente? Ciò che la Reynolds ha detto prima di morire riflette ciò che desideriamo tutti quanti, e la buona notizia è che è possibile grazie alla misericordia e all’amore del nostro Padre celeste, che fa abbondare su di noi ogni grazia.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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