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E se i Beatles avessero interpretato Il Signore degli Anelli di Tolkien?

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Philip Kosloski - pubblicato il 20/09/16

Immaginate i Fab Four nella Contea...

Il mese prossimo, un teatro di Brooklyn analizzerà la questione in una commedia stile Monty Python intitolata The Beatles Present The Lord of the Rings: The Musical (I Beatles presentano Il Signore degli Anelli: il Musical). Lo sceneggiatore e regista dello spettacolo voleva analizzare sotto forma di commedia quello che avrebbe potuto verificarsi se Tolkien avesse dato il via libera al progetto originale proposto dai Beatles.

Ben prima che Peter Jackson si assumesse il gravoso compito di portare la Terra di Mezzo sugli schermi, i Fab Four avevano avvicinato J.R.R. Tolkien sperando di interpretare Frodo, Gandalf e compagnia.

Negli anni Sessanta e Settanta, il romanzo fantasy, di grande successo, era ovunque nella cultura pop. In particolare, il movimento hippie ha adottato i personaggi amanti della natura della Terra di Mezzo per i propri scopi, e ha crato slogan come “Frodo vive”o “Gandalf for President”.

Nello stesso periodo, i Beatles erano al culmine della loro carriera e avevano appena finito di recitare nel loro secondo film (Help!) quando avvicinarono Stanley Kubrick perché li dirigesse. Il progetto iniziale prevedeva Paul McCartney nei panni di Frodo Baggins, Ringo Starr come Sam Gamgee, George Harrison come Gandalf e John Lennon nei panni di Gollum. La modella e attrice britannica Twiggy avrebbe dovuto interpretare Dama Galadriel.

Kubrick prese in considerazione l’idea di realizzare il progetto, ma alla fine rifiutò per le tante difficoltà che avrebbe implicato produrre un film simile. Il principale oppositore era tuttavia lo stesso Tolkien. Non gli piaceva l’idea che i Beatles interpretassero i suoi personaggi, e alla fine fece naufragare il progetto.

Oltre ad essere molto esigente sul modo in cui si doveva rappresentare il suo regno mitico, Tolkien non amava a livello personale i Beatles e il loro genere musicale. In una lettera scritta nel 1964, Tolkien si lamentava di una band vicina che stava cercando di diventare i nuovi Beatles e del rumore che faceva: “radio, televisione, cani, scooter e macchine [che facevano chiasso] dalla mattina presto alle due di notte”.

Tolkien aggiungeva che “in una casa a tre porte di distanza abita un membro di un gruppo di ragazzi che mirano evidentemente a diventare i nuovi Beatles. I giorni in cui spetta a lui ospitare la sessione di prove il rumore è indescrivibile”.

L’impressione lasciata dalla band non ha aiutato la causa dei Beatles, e forse ha contribuito a far sì che Tolkien abbia fermato il progetto.

Se ai Beatles è stato negato di portare la Terra di Mezzo sullo schermo, ad ogni modo, il gruppo, insieme a molte altre icone pop degli anni Sessanta e Settanta, ci si è riferito nelle sue produzioni.

Una delle canzoni del gruppo, She Said, She Said, include infatti un riferimento a Il Signore degli Anelli, e si può sentire John Lennon dire Ash Nazg, le prime parole incise sull’Anello del Potere. Anche i Led Zeppelin hanno inserito la Terra di Mezzo in alcune loro canzoni dell’epoca, come Ramble On (1969), Misty Mountain Hop (1971) e The Battle of Evermore.

Cosa sarebbe successo se ai Beatles fosse stato permesso di apparire nell’adattamento cinematografico de Il Signore degli Anelli? In questo mese in cui si commemora il 50° anniversario di Star Trek, Leonard Nimoy ci offre un’idea di come sarebbe stato in un video musicale prodotto nel 1967 (cosa piuttosto strana, all’epoca girava un’altra richiesta con Nimoy nei panni di Aragorn in un film live-action).

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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