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Quando qualcuno ti delude

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© jseliger2

padre Carlos Padilla - pubblicato il 13/06/16

A volte gli schemi in cui inseriamo cose e persone ci possono far diventare seri e rigidi

Credo che sia positivo imparare a liberarmi degli schemi in cui inserisco gli altri. Delle aspettative che nutro su di loro. Di ciò che spero e sogno. Di quello che desidero e a volte non vedo realizzato. Voglio che siano in un certo modo e mi frustro se alla fine del cammino l’immagine che ho e la realtà non coincidono.

Devo ammetterlo, mi piacciono gli schemi. Sapere ciò che posso aspettarmi e ciò che non posso aspettarmi da ciascuno. Sapere bene cosa voglio e cosa non voglio. Cosa c’è e cosa non c’è.

Non mi piacciono le sorprese nella vita. I cambiamenti di progetti.

Per questo a volte mi impegno per far sì che le cose siano come credo che dovrebbero essere. E obbligo gli altri ad adattarsi ai miei progetti. O sono come li voglio io, oppure non mi stiano tanto vicino.

Mi allontano da chi esce dalle cornici che ho in mente, dalle mie aspettative, dai miei desideri. Non voglio chi non risponde ai miei desideri.

E senza volerlo uso frasi che non mi aiutano molto: “Dovrei. Dovresti. Devo. Sarebbe bene che tu facessi”… Incasello e mi incasello. Sono molto esigente nei miei confronti.

Mi esce subito dalle labbra un “Dovrei”… Mi sfugge. Ce l’ho così insito in me… Quando non faccio ciò che voglio, quando non ottengo quello per cui lotto.

Sogno uno schema ben fatto, e se non ci entro bisognerà cambiare qualcosa perché tutto si incastri per bene. O divento più piccolo o non entro. Ma non spezzo la cornice.

Voglio avere una buona immagine. Mia, degli altri. E progetto in coloro che amo le stesse cose che desidero per me. Voglio che seguano il mio stile di vita. Il mio modo di amare. Il mio modo di vedere le cose. Lo stesso sguardo. Gli stessi gesti.

Ma devo accettare, anche se fa male, che le cose non siano sempre necessariamente come le vedo. Sono come sono e basta. E a volte mi costa accettarlo.

Capire che ci sono comportamenti che non apprezzerò mai ma che dovrò vedere intorno a me, anche nelle persone che amo. E dovrò accettarlo.

A volte mi piace “truccare” la realtà, cercare di far sì che si adatti a me.

Voglio che gli altri mostrino il volto che desidero. Che mi amino come mi aspetto che sia. Che mi dicano ciò che voglio sentirmi dire. Che nella vita si comportino in base alla loro condizione, alla loro vocazione, al loro cammino. Che non cadano, che non sbaglino.

Giudico in base a quello che gli altri dovrebbero essere, non a quello che sono. E preferisco che nessuno esca dal suo posto e mi sorprenda con le sue azioni.

Le sorprese mi spaventano. Sono come un salto inaspettato nel buio. Un cambiamento repentino di una vita tracciata seguendo degli schemi. E mi fa paura.

A volte ci proiettiamo nei nostri figli, nelle persone che amiamo. Vogliamo che siano come le vogliamo noi. Forse come noi non siamo mai stati. Che arrivino più lontano. Che facciano quello che non abbiamo fatto noi. Che lottino per quello per cui noi non abbiamo lottato.

E quando ci deludono affondiamo. Non sono come sogniamo, e ci sentiamo traditi.

Quante volte siamo delusi dalle persone che amiamo! Non sono come vorremmo. Non sono come dovrebbero essere. Non hanno compiuto il cammino che era segnato. Hanno fallito nella cosa più importante.

Non sembrano essere all’alteza di ciò che il mondo, di ciò che Dio, si aspetta da loro. Di quello che io stesso mi aspetto. Non toccano le vette che neanche noi abbiamo toccato. E allora smettiamo di sorprenderci davanti alla vita altrui.

Ci aspettiamo molto, e la nostra frustrazione non è fonte di gioia o di crescita per gli altri. A volte avere uno schema come meta nella vita può farci diventare rigidi e seri.

Posso pensare che se la realtà non si adatta al mio schema non funzioni niente. Non sono felice. Posso diventare duro con me stesso e con gli altri.

La flessibilità e la libertà basate sull’amore riescono a tirar fuori il meglio dalle persone, il meglio dalla mia anima ferita. Perché mi aggrappo tanto allo schema?

A volte vedo persone che giudicano tutto in base al proprio schema, e se gli altri non si adattano li giudicano. Pensano che non saranno felici perché non fanno ciò che dovrebbero fare. Capita anche a me. Incasello. Divento inflessibile.

Forse devo liberarmi da tanti schemi. Rallegrarmi della versione che mi offrono gli altri. Vedere il meglio che gli altri mi danno può essere meraviglioso, anche se non coincide esattamente con quello che mi aspetto.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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