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Le richieste del Padre Nostro

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© Rmnoa357 / Shutterstock

Felipe Aquino - pubblicato il 03/02/16

Credere che Dio sia nostro Padre ha conseguenze enormi per tutta la nostra vita, e richiede da noi alcuni atteggiamenti

Sappiamo che questa è la “preghiera perfetta”, perché è uscita dal cuore di Gesù quando uno dei discepoli gli ha chiesto di insegnare loro a pregare (Lc 11, 1). Sono sette richieste perfette al Padre. Salutiamo Dio come Padre – un azzardo d’amore – e gli presentiamo tre richieste per la Sua Gloria e la realizzazione della Sua santa volontà, più altre quattro richieste per le nostre necessità.

Il Padre Nostro è il riassunto di tutto il Vangelo, come ha detto Sant’Agostino. “Ho ripercorso tutte le preghiere che si trovano nelle Scritture, e non credo che possiate trovare in loro qualcosa che non sia incluso nella Preghiera del Signore”.

Nel Discorso della Montagna e nel Padre Nostro, la Chiesa insegna che lo Spirito Santo dà una forma nuova ai nostri desideri, il che anima la nostra vita. Da un lato Gesù ci insegna una “vita nuova”, a parole, dall’altro ci insegna a chiederla al Padre nella preghiera, per poterla vivere.

È la preghiera dei figli di Dio, che deve essere recitata con il cuore, nell’intimità con il Padre, perché diventi in noi “spirito e vita”. Ciò è possibile perché “Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!” (Gal 4,6) e ci ha resi figli adottivi in Gesù Cristo.

Da peccatori che siamo, ma perdonati in Cristo, possiamo levare gli occhi al Padre e dire “Padre Nostro”.

Credere che Dio sia nostro Padre ha conseguenze enormi per tutta la nostra vita, e richiede da noi alcuni atteggiamenti:

1 – Conoscere la maestà e la grandezza di Dio. “Dio è così grande, che non lo
comprendiamo
” (Gb 36, 26). Santa Giovanna d’Arco ha detto che “Dio dev’essere il primo ad essere servito”.

2 – Vivere in azione di grazie. Tutto ciò che siamo e che possediamo viene da Lui. “Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto?” (1 Cor 4,7). “Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?” (Sal 116,12).

3 – Confidare in Dio in qualunque circostanza, anche nelle avversità. “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6,33).

4 – Conversione continua e vita nuova. Desiderio e volontà di assomigliare a Lui, perché siamo stati creati a Sua somiglianza.

5 – Comportarsi come figlio e non come un mercenario che agisce per interesse o uno schiavo che obbedisce per timore.

6 – Contemplare senza fine la bellezza del Padre e lasciare che inondi l’anima.

7 – Coltivare un cuore da bambino, umile e fiducioso nel Padre, perché è ai piccoli che Egli si rivela.

8 – Conversare con Dio come con il proprio Padre, con familiarità, tenerezza e pietà.

9 – Avere la speranza di raggiungere ciò che gli si chiede nella preghiera. Come può rifiutarci qualcosa se ha accettato di adottarci come figli?

10 – Conoscere l’unità e la vera dignità di tutti gli uomini, tutti creati a immagine e somiglianza di Dio (Gn 1,27).

11 – Distaccarsi dalle cose che ci sviano da Lui. “Mio Signore e mio Dio, elimina da me tutto ciò che mi allontana da Te. Mio Signore e Mio Dio, dammi tutto ciò che mi avvicina a Te. Mio Signore e Mio Dio, distaccami da me stesso perché possa donarmi interamente a Te” (San Nicola di Flue).

Il Padre ci ama tanto da non volerci perdere in alcun modo per i falsi dèi che vogliono rubargli la gloria e il nostro cuore. Per questo il Padre ci corregge in modo paterno. Non sempre comprendiamo i suoi misteri, ma Egli sa di cosa abbiamo bisogno e guida la nostra vita con amore.

Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, ha detto: “Tutto viene dall’amore, tutto è ordinato alla salvezza dell’uomo, Dio non fa niente se non a questo fine”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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