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Fuggite dall’ISIS, si liberano degli abiti neri che erano stati imposti loro

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Roberta Sciamplicotti - Aleteia - pubblicato il 23/12/15

Togliendo il burka che erano state costrette a indossare “respirano di nuovo la libertà”

Una delle prime cose che fanno alcune donne dopo essere fuggite dalle aree della Siria controllate dai membri dello Stato Islamico è liberarsi degli abiti e dei veli neri che erano stati imposti loro.
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Entrando nel territorio controllato dai curdi, delle donne siriane arrivate a Rojava, nel nord della Siria, si sono immediatamente liberate di quelli che erano stati i simboli dei loro persecutori.

Il giornalista freelance Jack Shahine era lì mentre le donne arrivavano nella zona, vicino a Tel Abyad, circa 40 chilometri ad est di Kobane.

Uomini, donne e bambini stanno sfuggendo dalle zone controllate dall’ISIS, e non appena raggiungono le aree controllate dalle YPG (Unità di Protezione) curde rimuovono i burka neri imposti dall’ISIS, respirando di nuovo la libertà”, ha detto Shahine al MailOnline (Daily Mail, 5 giugno).

“Queste donne hanno iniziato a rimuovere il nero, felici di essere finalmente libere”.

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