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Perché sembra che ai cattivi vada meglio che ai buoni?

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Pildorasdefe.net - pubblicato il 25/11/15

La prosperità dei cattivi è sempre stata una sfida alla fede dei credenti. È interessante notare che la Bibbia riconosce apertamente questo problema

DOMANDA: Fra’ Nelson, mi chiamo María. Una ragazza che ho conosciuto di recente e che in teoria era profondamente cristiana carismatica ha deciso di allontanarsi dal Signore perché vedeva che chi agiva male, peccava e si macchiava di mille altre barbarie stava meglio e non aveva problemi, perché esiste il PERDONO. Se qualcuno pecca il Signore perdonerà, se continua verrà perdonato di nuovo e così via… Ha chiesto: “Se il Signore perdona sempre e sembra anche che quelle persone abbiano più fortuna in tutto, sarà davvero necessario comportarsi bene, sapendo che se pecchiamo poi verremo perdonati? Perché sforzarci?” Ho avuto paura a scrivere questa domanda. Grazie, e porti avanti la sua opera di evangelizzazione.

RISPONDE Fra’ Nelson Medina, OP:

La prosperità dei cattivi è sempre stata una sfida alla fede dei credenti. La verità è che è facile credere quando vediamo i frutti della nostra fede, ovvero quando possiamo dire: “Il Signore è la mia forza e il mio scudo, ho posto in lui la mia fiducia; mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore, con il mio canto gli rendo grazie” (Salmo 28,7).

Ci sono occasioni, però, in cui la nostra preghiera assomiglia più a un lamento: “Perché, Signore, stai lontano, nel tempo dell’angoscia ti nascondi? Il misero soccombe all’orgoglio dell’empio
e cade nelle insidie tramate. L’empio si vanta delle sue brame, l’avaro maledice, disprezza Dio. L’empio insolente disprezza il Signore: “Dio non se ne cura: Dio non esiste”; questo è il suo pensiero”
(Salmo 10, 22-25).

È interessante notare che la Bibbia riconosce apertamente questo problema. Nelle sue pagine appaiono varie risposte, che segnano un’evoluzione nella comprensione di una questione assai difficile, indipendentemente da come la si guarda.

La prima è che “in questa vita tutto si paga”. Su questa linea va ad esempio il Salmo 37, che infatti inizia dicendo: “Non adirarti contro gli empi non invidiare i malfattori. Come fieno presto appassiranno, cadranno come erba del prato”.

Il problema è che ci sono persone buone che sembra non vengano mai ripagate. La riflessione su questo fatto ha portato a una soluzione più profonda: Dio è sempre giusto, e se non c’è giustizia in questa vita ce ne sarà e sarà completa nell’altra. È quello che troviamo soprattutto nel secondo Libro dei Maccabei.

In realtà, il Nuovo Testamento viene ad approfondire questo stesso insegnamento. Forse il testo più chiaro, e quasi duro, lo troviamo nella predicazione di San Paolo: “Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna” (Galati 6, 7-8).

Resta il problema di quanti peccano deliberatamente, proprio perché sanno che Dio perdona. Neanche questo panorama è estraneo alla Bibbia, corrispondendo al caso di coloro che ritardano la propria conversione. Anche San Paolo insiste con veemenza sull’imperativo di accogliere la grazia ora, senza tergiversare inutilmente: “Vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2 Corinzi 6, 1-2).

La Bibbia mostra anche che il tempo propizio terminerà, e ci ricorda senza terrore che chi oggi si offre di salvarci un giorno ci giudicherà per tutto ciò che siamo e che facciamo. Possiamo contare sul perdono di Dio, che è sufficiente, ma non possiamo contare sul fatto che avremo il buonsenso di confidare in questo perdono se agiamo accecandoci nei nostri peccati.

La cosa logica, quindi, e sana e normale, è riconoscere che tutti abbiamo bisogno di misericordia e che tutti dobbiamo rivestirci di pazienza – misericordia che perdoni le nostre mancanze, delle quali vogliamo già essere pentiti, e pazienza che ci aiuti a sopportare le contraddizioni che sperimenteranno i nostri progetti e i nostri buoni propositi nel caso in cui ci sembri che altri hanno una sorte migliore con minor sforzo.

Fonte: FrayNelson.com

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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