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Yemen: Decisive Storm, la coalizione sunnita anti-sciiti

YEMEN : Yemeni security guards stand outside a hotel in Sanaa – it

AFP PHOTO / MOHAMMED HUWAIS

Yemeni security guards stand outside a hotel in Sanaa during a protest organised by local women's unions calling for more gender equality in decision making and for an end to the country's political crisis on February 19, 2015, before their meeting with UN Secretary General Advisor on Yemen Affairs, Jamal bin Omar. On February 6, Yemen's Shiite Huthi movement ousted the government and dissolved parliament, tightening their grip after Western-backed President Abedrabbo Mansour Hadi tendered his resignation in protest at their advance. AFP PHOTO / MOHAMMED HUWAIS

Agi - pubblicato il 27/03/15

Iniziato giovedi' sera a mezzanotte, l'intervento armato in Yemen contro i ribelli sciiti Houthi

 Iniziato giovedi’ sera a mezzanotte, l’intervento armato in Yemen contro i ribelli sciiti Houthi (sostenuti dall’Iran, culla dello sciismo) vede schierate le forze di 10 paesi musulmani, tutti sunniti, in quella che e’ la coalizione, a guida saudita, "Decisive Storm". Per quanto riguarda il contingente multinazionale il grosso delle forze e’ fornito dall’Arabia Saudita, culla del wahabismo (la dottrina piu’ severe dell’Islam sunnita) che schiera 100 aerei da guerra e fino a 150.00 truppe di terra. Si tratta della piu’ grossa operazione militare in cui Riad si sia mai impegnata, un segnale del nuovo interventismo di Riad su piu’ fronti (gestione della produzione di greggio Opec per far cadere i prezzi e bloccare lo shale oil Usa) ed ora militare, coincisa con l’avvento al trono, il 23 gennaio scorso, del nuovo sovrano, Salman bin Abdulaziz al Saud.
  Seguono gli Emirati Arabi Uniti che forniscono 30 jet; il Bahrein ed il Kuwait con 15; il Qatar con 10. Questi sono tutti membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo. Manca all’appello solo l’Oman, confinante ad ovest con lo Yemen, che ha preferito non farsi coinvolgere.

Ma della coalizione fanno parte anche Paesi non del Golfo: il lontano Marocco, sulle coste occidentali dell’Africa, ha inviato 6 cacca-bombardieri; l’Egitto ha schierato 4 navi da guerra all’imboccatura del Mar Rosso (allo stretto di Bab el Mandeb, i 30 km di mare tra Gibuti e Yemen da cui passa il 40% del petrolio mondiale) ed ha promesso aerei e truppe se necessario; il Sudan ha mandato 3 jet; 6 la Giordania ed il Pakistan, musulmano sunnita ma non arabo, e’ pronto a fare la sua parte con sostegno navale e aereo. Anche nella scelta del nome della coalizione, "Decisive Storm" non si puo’ non riscontrare un legame con l’operazione Desert Storm (I Guerra del Golfo, 2 agosto 1990 – 28 febbraio 1991) organizzata con successo e competenza dal presidente Bush padre (George H. W) contro Saddam Hussein che aveva invaso il Kuwait, a differenza di quella disastrosa del 2003 voluta da George jr.

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