Contro la depressione, nei suoi trattati di medicina naturale, la santa Ildegarda di Bingen propone tre bevande a base di violetta, primula e ruta.
Bevanda di violetta
Quando la tristezza è legata ad una malattia ai polmoni il rimedio appropriato è la bevanda alla violetta: “chi cede alla malinconia o alla collera danneggiando così i propri polmoni, deve cuocere la violetta in vino puro, dopo deve filtrarlo con un panno. Deve aggiungere la galanga e la liquirizia sin base al proprio gusto e dopo la faccia bollire di nuovo per ottenere una bevanda chiara. Bere questa bevanda di violetta che reprime la malinconia, mette allegria e inoltre cura i polmoni.
Ricetta
Portare a ebollizione un litro di vino al quale poi bisogna aggiungere 15 gr di violetta (fiori e foglie). Aggiungere 10 gr di galanga e 20 gr di liquirizia in polvere, lasciar riposare una notte e il giorno successivo far bollire tutto insieme e colarlo.
Si deve bere mezza tazza al giorno per quattro/sei settimane e dopo si fa una pausa. Si può fare di nuovo la cura fin quando non si ottiene un miglioramento reale dell’equilibrio affettivo. L’elisir di violetta è un buon modo per ritornare alla vita, recuperare il giudizio e l’energia.
La bevanda di violetta, spiega santa Ildegarda, è molto efficace anche contro le depressioni dovute alla menopausa che causa frequentemente problemi polmonari, così come contro la depressione cronica. Oltre alla violetta, si possono fare delle bevande alla primula e alla ruta.
Primula
Violetta ma non solo per il buon umore. In primavera sono le primule coloro che rallegrano non solamente la vista ma anche l’anima dei depressivi. Si raccoglie un ramo di questi fiori e si fa un impacco prima di andare a dormire che viene collocato sulla regione del cuore.
Se il rimedio è preparato da una persona cara, questo sarà ancora più efficace.
Ruta
In caso di acidità di stomaco, santa Ildegarda consiglia di terminare i pasti con erbe amare, come la ruta. Dovrebbe essere una cosa comune coltivare questa pianta nel proprio giardino che contribuisce a ridurre la bile nera.
La ruta diminuisce gli sbalzi provocati dalla malinconia, e santa Ildegarda consiglia: “una persona depressa potrà migliorare la sua condizione se a fine pasto mangia foglie di ruta. Chi ha un fastidio allo stomaco per via di alimenti indigesti vedrà diminuire la propria indisposizione dopo aver masticato alcune foglie di ruta”.
Si raccomanda di masticare regolarmente foglie di ruta dopo il dolce per prevenire l’acidità di stomaco che viene dopo il pasto. Ildegarda contro la malinconia consiglia pure l’uso di alcune determinate pietre.
Sardonice
Questa è una pietra semi-preziosa, che deve stare a contatto con la pelle o dev’essere leccata spesso, ha proprietà simili ai biscotti poiché aguzza anche i 5 sensi.
“Chiunque porti una pietra di sardonice e la deve mettere spesso in bocca, la tolga e la rimette in seguito varie volte, vedrà che l’intelletto e il sapere e tutti i sensi si dilateranno. Questa persona si sentirà liberata da tutta la collera nera, indisciplina e dissipazione. Il diavolo odia questa pietra per la sua grande purezza”.
Onice
Soccorre le persone che soffrono di una tristezza causata da malattie gravi. “Se la tristezza ci opprime è sufficiente guardare con insistenza un onice e dopo metterlo in bocca, in questo modo il cattivo umore sparirà”.
Calcedonia azzurra
La calcedonia azzurra ha aiutato già molte persone a scappare dalla tristezza. Si può portare o sul collo in modo tale che la pietra sia a contatto con la pelle o sotto forma di bracciale così da stare a contatto con il sangue delle vene.
La "gioia celeste"
Anche se la maggior parte dei rimedi psicotonici raccomandati da santa Ildegarda vengono presi per via orale, non ci dobbiamo dimenticare che alcuni li possiamo indossare, per esempio, la calcedonia azzurra sotto forma di braccialetto o collana come già detto.
La “gioia celeste” permette all’uomo attanagliato dalla tristezza di aprire gli occhi del corpo e del cuore all’Universo, alla Creazione, al Sole, alla Luna e alle stelle. I pensieri negativi non fanno altro che attirare cose funeste e colui che si impegna a vedere tutto nero non farà altro che attirare verso di lui altra disgrazia e calamità.
La bellezza delle rose e dei gigli
La “gioia celeste” si vizia con la bellezza delle rose, la purezza dei gigli e tutta la freschezza della vita e riconoscendo Dio in tutte le sue creature.
Oltre a prendere i rimedi specifici è molto importante, oltre ad alimentarci correttamente, evitare ciò che è dannoso per il nostro equilibrio corporale e la nostra salute; per questo sarebbe bene prendere come riferimento le principali regole della cucina secondo santa Ildegarda.