Sono un messaggio (in)diretto a Russia e Ucraina, a Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, il logo e il motto del viaggio apostolico di Papa Francesco in Kazakhstan.
Il pontefice sarà nell’ex stato della federazione russa dal 13 al 15 settembre 2022. Parteciperà all’incontro dei Leader Mondiali delle Religioni nella capitale Nur Sultan.
Il senso dell’incontro
Un incontro che ha come obiettivi «l’affermazione della pace, dell’armonia e della tolleranza come principi incrollabili dell’esistenza umana». Ecco perché nella scelta di logo e motto, la Santa Sede ha optato per dei simboli “distensivi”, con lo sguardo rivolto al conflitto tra Russia e Ucraina, che sta tormentando da mesi il Papa.
La colomba
Nel logo è presente una colomba con un ramo d’ulivo. Le ali sono raffigurate da due mani giunte a voler simboleggiare quelle dei messaggeri della pace e dell’unità.
Il cuore
Il cuore, all’interno delle ali, rappresenta l’amore, frutto della comprensione reciproca, della cooperazione e del dialogo. Il ramo d'ulivo stilizzato è raffigurato con un’immagine ornamentale tipica kazaka.
Lo shanyrak
Sullo sfondo uno “shanyrak” (di colore celeste), elemento della dimora tradizionale del popolo kazako, “la yurta”, e, all’interno, una croce di colore giallo. I colori utilizzati, il celeste e giallo, sono gli stessi della bandiera del Kazakhstan; il giallo e il bianco, quelli della bandiera vaticana. Il verde del ramoscello simboleggia la speranza.
“Messaggeri di pace e unità”
Il motto del viaggio del Papa in Kazakhstan, “Messaggeri di pace e di unità”, è riportato in alto in lingua kazaka, e, in basso,in lingua russa.
Le relazioni diplomatiche con il Kazakhstan
Kazakhstan e Santa Sede hanno festeggiato quest’anno i 30 anni di relazioni diplomatiche con un bilaterale. C’è da notare che il 15 ottobre 2021 il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e il Centro kazako per lo Sviluppo del Dialogo Interconfessionale e Inter-civile ‘Nursultan Nazarbayev’ (NJSC) hanno firmato un Memorandum d’intesa che “aprirà nuove opportunità e modi più promettenti per attuare progetti comuni, per promuovere il rispetto e la conoscenza tra i rappresentanti delle diverse religioni” (Aci Stampa, 2 agosto).