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Beckham offre il suo profilo Instagram a una dottoressa ucraina

David Beckham
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Paola Belletti - pubblicato il 22/03/22
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Uno strano "corridoio umanitario virtuale"quello offerto dall'ex-calciatore inglese, ma concretamente utile a mostrare la situazione reale di una delle più grandi città ucraine colpite dai bombardamenti e a far giungere aiuti economici ai bambini. Come in ogni guerra sono loro a soffrire ancora di più. Soprattutto i più vulnerabili.

Associate al suo cognome si susseguono, in un elenco che potrebbe anche non finire mai, notizie che passano dal nuovo modello di occhiali da sole che ha deciso di indossare, al fatto che uno dei suoi figli, Cruz, si è fatto i capelli rosa; non mancano le nuove tendenze moda che la moglie Victoria promuove, cedendo inaspettatamente - dicono - ai pantaloni in vinile.

Ma la notizia di "alto rango" che lo riguarda è una sola: David Beckham si è staccato temporaneamente da Instagram e non perché ha preso sul serio il saggio invito di un mental coach o si è lasciato incuriosire dalla nuova funzione del social media. Lo ha fatto due giorni fa per cederlo temporaneamente ai medici ucraini di Kharkiv, in collegamento con l’Unicef.

Ed è proprio per questo strano, virtuale corridoio mediatico che una dottoressa ucraina che cura mamme e bambini nei bunker ha potuto postare delle stories e mostrare cosa sta succedendo e di cosa hanno bisogno per le mamme, per i bambini, spesso neonati.

A dire la verità Beckam, ambasciatore Unicef dal 2005, non ha dato accesso solo al profilo IG ma anche agli altri suoi account social e non ha fatto soltanto quello. Dall'inizio del conflitto in Ucraina, scatenato dall'aggressione unilaterale della Russia, ha sensibilizzato sul dramma in corso e raccolto aiuti. Lui e la moglie hanno dato il calcio d'inizio, dice nel video, con una donazione di 1,8 milioni di euro e invitano tutti a donare quanto possono "per portare aiuto immediato a questi bambini innocenti".

Grazie all'accesso al profilo IG che conta 71 milioni di follower la dottoressa Iryna Kondratova, direttrice del centro perinatale regionale, ha potuto mostrare al mondo la situazione nei seminterrati dove insieme ad altri medici assiste mamme e bambini.(Russi esclusi a causa dell'esclusione di Instagram e Facebook dal territorio della Federazione - che però ancora lascia operare WhatsApp pur facendo anch'esso parte della società madre Meta. Ma anche su questo terreno è sceso in campo un outsider: Elon Musk ha invitato gli utenti russi ad accedere in VPN -Virtual Private Network, per navigare in incognito e superare così il bando statale).

Siamo a Kharkiv, seconda città per popolazione dopo Kiev: sono quasi un milione e mezzo gli abitanti di questa metropoli ormai martoriata per i bombardamenti russi che durano da più di tre settimane.

Da ambasciatore Unicef e da padre Beckham pensa indiscriminatamente ai bambini in quanto tali. Ogni bambino, in ogni parte del mondo, ha gli stessi bisogni. La guerra li fa esplodere e moltiplicare perché strappa loro le certezze fondamentali.

Cosa fa stare davvero bene un bambino, un qualsiasi bambino se non sapere di poter avere mamma e papà, una casa, del cibo, andare a scuola e a giocare?

La pace distrutta è il quotidiano fatto a pezzi, dilaniato e privato del suo utilissimo nascondimento, del suo apparente scorrere sempre uguale a sé. E' dentro quelle giornate tutte un po' simili che si cresce. La guerra nel cuore dell'Europa sta traumatizzando un intero popolo e gettandone molti altri nella paura e nell'incertezza.

Dobbiamo restare concentrati sul bene, perseguire il bene possibile coi nostri mezzi e pregare Dio e la Madonna che agiscano nei cuori degli uomini perché la sorgente di ogni guerra è chiusa proprio lì dentro. E l'accesso a quelle profondità è appannaggio del Creatore e delle sue truppe sceltissime.