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Sant’Ireneo sarà il 37esimo dottore della Chiesa. Perchè è stato scelto lui?

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 20/01/22
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Il Papa aveva già annunciato la sua intenzione di proclamare Sant’Ireneo dottore della Chiesa dandogli il titolo di "Doctor Unitatis" lo scorso 7 ottobre

Sant’Ireneo di Lione, teologo del II secolo che fu campione della lotta alle eresie gnostiche, è ufficialmente proclamato da Papa Francesco dottore della Chiesa. La decisione è stata presa nell'udienza concessa dal Papa al Cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Il decreto del Papa

L'annuncio del 7 ottobre

Il Papa aveva già annunciato la sua intenzione di proclamare Sant’Ireneo dottore della Chiesa dandogli il titolo di "Doctor Unitatis" lo scorso 7 ottobre, incontrando il gruppo misto di lavoro cattolico ortodosso che prende proprio il nome del Santo.  (Aci Stampa, 20 gennaio).

Filosofo dell’Asia Minore

Nato in Asia Minore intorno al 130 e morto a Lione verso il 202. Teologo, scrittore cristiano di lingua greca. I dati biografici di Ireneo provengono, per la maggior parte, dalle sue stesse opere. Originario dell’Asia Minore, ricevette in Oriente un’ottima formazione religiosa, filosofica e teologica alla scuola di Policarpo, di Papia e di Melitone.

Vescovo a Lione

Sembra che sia stato per un certo periodo anche a Roma. Lo troviamo comunque verso il 177 a Lione, in Gallia, la cui comunità lo invia a Roma presso il vescovo Eleuterio per portargli la Lettera dei martiri di Lione. Non si sa precisamente quando divenne vescovo di Lione; in ogni caso al suo ritorno da Roma è il successore di Potino. Sembra che sia morto martire durante la cosiddetta persecuzione di Settimo Severo; però la notizia del suo martirio e tardiva.

Le due opere di Sant’Ireneo

Le opere di Ireneo a noi giunte sono due: la prima intitolata Adversus haereses (Contro le eresie), conservataci intera solo in una traduzione latina di carattere letterale e, per quando riguarda alcuni libri, in traduzione armena e siriaca. Vi sono anche numerosi frammenti greci. Essa ha come scopo “lo smascheramento e la confutazione della falsa gnosi” (come indica il titolo greco). 

La seconda invece, cioè la Esposizione della predicazione apostolica, di cui solo nel 1904 è stata ritrovata una traduzione armena, è un breve compendio della fede cristiana con carattere catechetico. E’ considerato anche il più antico catechismo della dottrina cristiana (Aleteia, 19 luglio 2019).

37esimo dottore della Chiesa

Sant’Ireneo, scrive ancora Aci Stampa, sarà il 37esimo Santo ad essere riconosciuto dottore della Chiesa, un titolo emerso per la prima volta nel corso dell’Alto Medioevo, che viene conferito per aver mostrato tre qualità: essere una persona di eminente cultura (eminens doctrina). Cioè mostrare un marcato grado di santità nella vita (insignis vitae sanctitas); essere riconosciuta per tali qualità da una dichiarazione della Chiesa (ecclesiae declaratio).

Sant'Ireneo e i Vangeli

Uno dei motivi che hanno inciso sulla decisione del Papa di proclamare Sant'Ireneo dottore della Chiesa, è che il vescovo di Lione è considerato una sorta di "inventore" dei Vangeli. Nella sua grande opera Contro le eresie, Sant'Ireneo è effettivamente il primo autore cristiano a parlare dei “Vangeli” – intesi come libri e al plurale –, nonché a interrogarsi sul loro numero. Prima di lui san Paolo, e poi sant’Ignazio di Antiochia, avrebbero parlato di “Vangelo” intendendo la proclamazione della salvezza in Gesù Cristo (Aleteia, 23 giugno 2021).

Sant'Ireneo e l'unità dei cristiani

Ma perché decise di scrivere Contro le Eresie? Nella risposta a questa domanda sta un ulteriore motivo che ha determinato la scelta di Papa Francesco. Sant'Ireneo, infatti, è stato anche un profeta dell'unità dei cristiani.

Quando fu stato eletto vescovo di Lione, constatò le inquietanti divisioni fra i cristiani della città, seguite alle violente persecuzioni dell'imperatore Marco Aurelio. Queste lacerazioni interne erano dovute al proliferare di sette gnostiche, che provavano ad attirarli nella loro rete. Queste sette avevano tutte un punto in comune: negavano la Risurrezione. Questi uomini pretendevano di detenere il segreto delle tradizioni degli apostoli. Per porvi rimedio, Sant'Ireneo si fece “catechista” e consacrò i suoi scritti alla propagazione della vera fede trasmessa dagli apostoli. Da qui l'idea di scrivere Contro le Eresie, un'opera che fu fondamentale per abbassare le tensioni tra i cristiani di Lione, e riportarli nella direzione del Vangelo (Aleteia, 28 giugno 2021).