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Il celibato produce pedofili?

CELIBAT
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Francisco Vêneto - pubblicato il 21/10/21
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Questo sofisma potrebbe essere usato per sostenere che li produce anche l'omosessualità: sarebbe giusto?

Il celibato produce pedofili? È molto frequente sentire conversazioni in cui gli orrendi crimini di abuso sessuale perpetrati da chierici cattolici vengono usati per attaccare il celibato e attribuirgli la presunta causa di queste aberrazioni.

È così?

È perfino comprensibile che le persone disinformate e con poche (o zero) nozioni di sillogismo vedano un rapporto di causa-effetto tra l'astinenza sessuale a cui si impegnano i sacerdoti cattolici e le grottesche deviazioni sessuali verificatesi in una parte del clero – circa il 3%, nel caso dei criminali presenti tra i chierici francesi, secondo il recente rapporto che ha scioccato la Francia e il pianeta stimando in 3.000 i criminali legati alla Chiesa che hanno perpetrato abusi nel Paese tra il 1950 e il 2020.

Quello che non è comprensibile è che una presunta relazione di causa-effetto tra celibato e deviazioni sessuali venga sostenuta da presunti “periti”, come quelli che vengono in genere consultati dai cosiddetti “grandi media” per “spiegare” i fatti alla parte di popolazione che dà ancora loro retta.

Il celibato produce pedofili?

Per cominciare, il rapporto più completo ed esaustivo realizzato sulla questione in Francia ha stimato che circa il 3% dei religiosi che hanno vissuto nel Paese negli ultimi 70 anni ha commesso questi crimini abominevoli.

Ciò vuol dire che non sono stati trovati indizi del fatto che il restante 97% se ne sia reso colpevole. In che modo, allora, il celibato potrebbe essere indicato come la causa di queste deviazioni criminali?

In questo e in altri rapporti si è anche constatato che la maggior parte dei casi di abusi sessuali perpetrati da chierici è avvenuto contro persone dello stesso sesso. È forse sufficiente per basare in modo serio un'accusa generalizzata per la quale la causa di questi abusi sarebbe l'omosessualità dei chierici in questione?

E quale sarebbe l'indignazione nella nostra società se qualcuno accusasse l'omosessualità di essere la causa di abusi sessuali e pedofilia? Cosa si direbbe? Si direbbe, e a ragione, che si tratta di una generalizzazione ingiusta, anche quando si osserva che di fatto la maggior parte dei casi di abusi sessuali perpetrati da chierici è avvenuta contro vittime dello stesso sesso.

E se è plausibile supporre che ci sarebbe un'esplosione di indignazione nei media se qualcuno proponesse un rapporto generalizzante di causa-effetto tra omosessualità e pedofilia, è anche giusto chiedersi dove si nasconde quella stessa indignazione quando un'estrapolazione del genere pontifica sul fatto che il celibato produca pedofili. Perché un'indignazione così selettiva?

Parlare onestamente e basandosi sui fatti

Le persone hanno il pieno diritto di mettere in discussione il celibato obbligatorio dei sacerdoti cattolici – e non mancano nello stesso clero coloro che dibattono su di esso e ne propongono una “revisione”, anche perché il celibato non è un dogma di fede ma disciplina della Chiesa e consiglio evangelico nei confronti di chi si sente idoneo ad abbracciarlo. Quello che ci si aspetta dai critici è solo che le loro argomentazioni siano oneste.

È disonesto attribuire al celibato la causa degli abusi sessuali perpetrati dal 3% dei chierici, come sarebbe una generalizzazione attribuire la causa di questi abusi all'omosessualità di questi criminali.

Tra i vari studi che confutano la presunta correlazione tra celibato e abusi sessuali c'è il libro Il Celibato, del vescovo Juan María Uriarte. “Ah, ma è un vescovo!” Sì, è un vescovo, ma è anche laureato in Psicologia e fonda su solide basi scientifiche la tesi per cui la causa di questi crimini clamorosi non è il voto di castità, ma una “grande mancanza dello sviluppo sessuale e affettivo del soggetto”.