separateurCreated with Sketch.

Alla scuola di preghiera di Teresa d’Ávila (4/5): ritrovare la gioia

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Marzena Wilkanowicz-Devoud - pubblicato il 14/10/21
whatsappfacebooktwitter-xemailnative
A pochi giorni dalla festa di santa Teresa d’Ávila, che cade il 15 ottobre, Aleteia propone un percorso per mettersi alla scuola della grande mistica spagnola e imparare con lei a pregare meglio. Oggi tre consigli di santa Teresa per ritrovare la gioia.

Chi, nella sua vita spirituale, non è stato almeno una volta invaso dal dubbio, da una grande delusione e insomma da un forte desiderio di mandare tutto all’aria? Chi non è stato profondamente triste a causa del silenzio di Dio, quando un piccolo segno da parte sua avrebbe potuto cambiare tutto? Se la fede è un esercizio, anche una lotta, come condurla a buon segno se talvolta anzi ci deprime? Come vincere i propri demonî, che sembrano tanto convincenti, e ritrovare la gioia e la buona energia per avanzare nella vita? Ecco tre consigli di santa Teresa d’Ávila. 

1Lasciarsi portare dallo Spirito Santo

Béatrice, 69 anni, professoressa di leggere, madre di due figli e nonna di sei nipoti, laica impegnata nel Terz’Ordine carmelitano, pratica l’orazione (preghiera silenziosa) da più di 40 anni. Ha conosciuto nella sua vita spirituale momenti di tristezza, di paura o di dubbio; ha però sempre perseverato, grazie a questo consiglio datole un giorno da un gesuita: 

A partire da quel ritiro, Béatrice ha preso a consacrare una mezz’ora al giorno all’orazione: 

2Lasciarsi guarire da Dio

Secondo santa Teresa d’Ávila, Dio può condurre a sé le anime attraverso numerose vie, ma la preghiera è “il cammino sicuro”. Lasciare questo sentiero significa perdersi (Vita 19,6). Béatrice ha avuto lunghi momenti di aridità, e la tentazione di lasciar perdere la preghiera era sempre lì. Poi un giorno qualcosa è scattato, luminosamente, durante un ritiro: 

3Rendere il cuore attento e desto

Ma allora qual è il nesso tra l’orazione e le grazie che si ricevono, anche se si è nel dubbio? Perché quelli che praticano l’orazione parlano di luci folgoranti e impreviste? Per Dio – risponde Teresa d’Ávila – 

È l’esperienza spirituale di Béatrice: 

La gratitudine verso Dio, che è un elemento fondamentale di una vita di orazione – sottolinea ancora Béatrice, la quale cerca oggi di trasmettere ai suoi nipoti la gioia immensa di essere amata da Dio e di amarlo –, 

Applicando questa parola della mistica spagnola, per pregare 

e questo è il solo motore per 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]