La giovinezza di Papa Francesco è stata segnata dalla presenza di una cotta per un ragazzina sua coetanea. Fu una parentesi “rapida”, di passaggio, a soli 12 anni, nel 1948, ma che segnò la sua adolescenza. D'altro canto anche il futuro pontefice era fatto di "carne ed ossa".
Jorge Bergoglio frequentava in quel periodo le scuole salesiane a Buenos Aires. Di fatto, è stato lì, mentre era in prima media, che ha sentito la prima chiamata al sacerdozio, si legge nel libro “Gli anni oscuri di Bergoglio” (Ancora editrice), a cura di Javier Cámara e Sebastián Pfaffen . Ma prima che accadesse questo, avvenne la "cotta", riportata con un aneddoto simpatico, che vide protagonista il giovanissimo Bergoglio.
“L’unica lettera che lui mi ha inviato mi è costata un po’ di botte da mio padre. Lui aveva disegnato una casetta bianca con il tetto rosso e sopra c’era scritto: ‘Questa casetta la comprerò quando ci sposeremo. Se non mi sposo con te, mi faccio sacerdote’, così mi scrisse, e lo ha fatto”. Il racconto è quello di Amalia, una donna che vive nel quartiere di Flores, a Buenos Aires, intervistata da decine di giornalisti argentini il giorno dopo che il suo "fidanzato" di quando era ragazzina è diventato Papa Francesco. Avevano solo dodici anni ed è stato un amore platonico che non è andato oltre quella prima dichiarazione d’amore.
Era poco più di un ragazzino, però quello stesso anno in cui suo padre lo iscrisse alle superiori gli disse: “Conviene che allo stesso tempo incominci a lavorare, durante le vacanze ti troverò qualcosa”. L’idea del padre lo destabilizzò, perché come lui stesso ricorda non avevano necessità economiche che potessero giustificare tale decisione. “Non ci avanzava niente, non avevamo la macchina né andavamo in vacanza, però neanche ci mancava nulla”. Comunque obbedì e cominciò a fare le pulizie nello studio di commercialisti dove lavorava il padre. Tre anni dopo in una fabbrica di calze e negli ultimi mesi delle superiori in un laboratorio di analisi chimiche. Insomma il tempo per pensare ad Amalia non c’era. E così, la cotta adolescenziale per la possibile fidanzatina sfumò.
In varie occasioni, ricordando quella volontà del padre di trasmettergli l’amore per lo studio e per il lavoro, Bergoglio lo ha ringraziato: “Il lavoro è stata una delle cose che più mi hanno fatto bene nella vita e in particolare nel laboratorio ho appreso il bene e il male di tutto il lavoro umano”.
In quel periodo lavorava dalle 7:00 alle 13:00. Poi, dopo pranzo andava a scuola fino alle 20:00. Era un laboratorio di analisi di materie grasse, acqua e cibo. Bergoglio collaborava facendo il controllo bromatologico dei campioni inviati dalle fabbriche. Di Amalia, invece, il futuro Papa Francesco non ne ha più parlato.