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Gli incontri di Santa Margherita Alacoque con Cristo, i Serafini e Satana

SACRO, CUORE, GESU'
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don Marcello Stanzione - pubblicato il 06/10/21
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"Sentivo il mio fedele custode che mi sosteneva: poiché avevo la felicità di gioire spesso della sua presenza e nell’essere spesso ripresa e corretta da lui"

Incontri celestiali o terribili: protagonisti di essi sono Cristo, gli angeli e Satana. Sostiene di averli avuti Santa Margherita Maria Alacoque (Verosvres, 22 luglio 1647 – Paray-le-Monial, 17 ottobre 1690), autorevole mistica francese.

Nel testo autentico della “sua vita scritta da se stessa”, pubblicato sotto l’autorità e la presentazione di monsignor Maurizio Gaidon, vescovo di Cahors, scrive come ella ha visto “l’amabile Cuore del mio adorabile Gesù (…) circondato da Serafini”.

Un’altra volta, siccome si lavorava in un piccolo cortile – vicino al Santissimo Sacramento – in cui, «facendo la mia opera in ginocchio - scrive Santa Margherita Alacoque -. Mi sentii dapprima tutta raccolta interiormente ed esteriormente. E mi fu nello stesso tempo rappresentato l’amabile Cuore del mio adorabile Gesù più brillante del sole. Egli era in mezzo alle fiamme del suo puro amore, circondato da Serafini, che cantavano un concerto ammirabile: “L’amore trionfa, l’amore gioisce. L’amore del Sacro Cuore rallegra!”».

Siccome questi spiriti beati la invitarono ad unirsi ad essi «nelle lodi di quel divin Cuore, io non osavo farlo. Ma essi mi ripresero e mi dissero he erano venuti per associarsi a me per rendergli un continuo omaggio d’amore, di adorazione e di lode. E che, per questo, essi terrebbero il mio posto davanti al Santissimo Sacramento, affinché io potessi amarlo senza soluzione di continuità per loro intercessione, e che, pure essi parteciperebbero al mio amore: soffrendo nella mia persona come io mi rallegravo nella loro».

Ed essi, ricorda la mistica francese, «scrissero nello stesso tempo questa associazione in quel Sacro Cuore, in lettere d’oro e con il carattere ineffabile dell’amore. E dopo circa due o tre ore che questo durò, io ne ho risentito gli effetti lungo tutta la mia vita, sia per il soccorso che ne ho ricevuto, che per le soavità che questo aveva prodotto e produceva in me, che ne rimasi tutta sconvolta di confusione. Ed io non li chiamavo più, pregandoli, che i miei divini associati. Questa grazia mi diede tanto desiderio della purezza di intenzione e diede una così alta idea di quella che bisognerebbe avere per conversare con Dio, che ogni cosa mi sembrava impura a questo riguardo».

Queste apparizioni di Cristo a Santa Margherita Maria sono culminate nella grande rivelazione del culto del Sacro Cuore che il cardinale Joseph Ratzinger ricorda così: “Questo non esclude che le apparizioni abbiano anche degli effetti nella liturgia stessa, come lo dimostrano per esempio le feste del Corpus Domini e del Sacro Cuore di Gesù”.

Santa Margherita Alacoque ricorda in suo scritto anche la “battaglia” che ha dovuto fronteggiare insieme al suo angelo custode, contro Satana. 

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