Cifre che fanno tremare. Da qualche anno, le richieste di cambiamento di sesso tra i bambini – e più particolarmente tra gli adolescenti – sono in netto rialzo. Jean Chambry, pedopsichiatra responsabile del CIAPA (Centre Intersectoriel d’Accueil pour Adolescent à Paris), sottolinea che dieci anni fa si contavano dieci richieste l’anno. Nel 2020 nella sola Île-de-France [la regione di Parigi, N.d.T.] se ne contano dieci al mese. In Scozia, il governo pensa di dare una risposta a questa tendenza e dallo scorso 12 agosto autorizza i bambini delle elementari a cambiare nome e identificazione sessuale a scuola anche senza il consenso dei loro genitori.
Lo scorso 12 settembre papa Francesco si è mostrato inquieto, in occasione del suo viaggio in Slovacchia, per la banalizzazione dell’ideologia gender, accusandola di avere “un fascino diabolico”:
Quanto ai medici e agli intellettuali firmatari della tribuna de L’Express, essi dichiarano di
«Sono libero di scegliere il corpo che voglio». Slogan dell’autodeterminazione di genere, rilanciato dai social network dove numerosi adolescenti in crisi d’identità vengono a cercare soluzioni al loro malessere. Conseguentemente, numerosi giovani si convincono di poter cambiare sesso con l’aiuto di trattamenti ormonali o di mutilazioni chirurgiche.
Questa la denuncia dei firmatari, che si estende ai discorsi banalizzati che pretendono che si possa
Infatti ciò che interpella i firmatari, innanzitutto, è il primato delle “sensazioni” del bambino o dell’adolescente, che innesca conseguenze gravi e irreversibili sui loro corpi: trattamenti medici perpetui, interventi chirurgici come ablazioni di seni o testicoli. Secondo il collettivo, il fenomeno del “bambino-transgender” è in realtà una “mistificazione contemporanea” che promana dall’“irreggimentazione ideologica”.
Gli specialisti della prima infanzia sono unanimi: «Il bambino è un essere in costruzione, il suo divenire è in costante evoluzione prima di arrivare a uno stadio di maturità». Ora, vorrebbero farci credere, invece, che nel nome del benessere e della libertà di ciascuno un bambino, a prescindere dall’accordo dei suoi genitori, sarebbe in grado di scegliere la propria “identità di genere”. I firmatari denunciano in tal senso una vera circonvenzione del bambino,
I co-firmatari insorgono pure contro la mercificazione a vita del corpo dei bambini:
L’allusione, evidentemente, è al necessario consumo di prodotti chimici ormonali, nonché ai “ritocchi” chirurgici cui si sottopongono i transgender.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]