Si tratta della scuola della Rete Educativa Fasta a San Carlos de Bariloche, che ha cambiato il proprio nome per porsi sotto il patrocinio di colui che è noto come il “cyberapostolo dell'Eucaristia”
L’Argentina ha già una scuola dedicata al beato Carlo Acutis. Si tratta della scuola della Rete Educativa Fasta a San Carlos de Bariloche, che ha cambiato il proprio nome per porsi sotto il patrocinio di colui che è noto come il “cyberapostolo dell’Eucaristia”.
“Averlo come patrono significa portare ad esempio un modello vicino per i nostri bambini e i nostri giovani”, ha spiegato ad Aleteia Leandro Flocco, direttore dei giovani di Fasta (Fraternidad de Agrupaciones Santo Tomás de Aquino).
“Carlo Acutis ha affrontato le stesse sfide, gli stessi interessi e gli stessi compiti dei nostri giovani d’oggi, e malgrado la quotidianità della sua vita è sulla via della santità. Per questo Carlo viene proposto non solo come un modello da seguire, ma anche come il patrono di tutta la gioventù in virtù del suo amore, della sua devozione e della sua dedizione a Dio, alla Vergine Maria, all’Eucaristia, alla Chiesa, al Santo Padre e al prossimo”, aggiunge.
L’idea è nata alla fine dello scorso anno, quando il movimento ha saputo che una reliquia di primo grado di Carlo Acutis sarebbe stata data in custodia ai giovani di Fasta. “L’abbiamo ricevuta nel mese di marzo ed è stata intronizzata nel Colegio Fasta Villa Eucarística di Córdoba, con l’intenzione di trasformarlo in un centro di venerazione aperto a tutta la città”, ricorda Flocco.
È stato allora che, vedendo l’accoglienza ricevuta, il fondatore della Fraternità, fra’ Aníbal Fosbery ha proposto per la scuola di Bariloche, che stava compiendo i primi passi, di portare il nome del beato italiano.
Quando è stata ricevuta la reliquia, questa è stata portata nelle comunità e nelle scuole del Movimento nel Paese in un tour pastorale che “sta lasciando numerosi frutti”.
“Il suo arrivo viene preparato e atteso, i bambini e i giovani conoscono la sua vita, la sua persona, le sue vicende, e così scoprono l’apostolo, cosa che li commuove e li spinge a imitarlo”, ha spiegato Flocco.