Oggi la rassegna stampa torna a proporci la bizzarra (ma tutt’altro che inedita) triangolazione “Europa-omosessualismo-Chiesa”: un poco per via della sentenza di Strasburgo che il 14 settembre invitava gli Stati membri dell’Unione a riconoscere i “matrimoni omosessuali” (addirittura aprendo ai “rapporti di genitorialità”!); un poco per il riverbero che la questione ha avuto nella conferenza stampa papale sul volo di ritorno da Bratislava.
A Stefano Maria Paci, di SkyTg24, che gli poneva la domanda, il Papa rispondeva infatti:
Per tre volte Francesco ha usato l’aggettivo avverbiale “chiaro”, e anzi sembra che abbia ben presente il timore di essere strumentalizzato («…a volte su quello che dicevo si crea confusione…»): puntualmente i media hanno titolato “Papa Francesco, sì alle unioni civili”, laddove chiunque legga l’integrale della risposta ben comprende come il Papa benedica semmai i Pacs alla francese sottolineando che essi si applicano non solo alle coppie gay («niente a che vedere con le coppie omosessuali», addirittura!).
Sembra lecito interrogarsi sulle priorità individuate dall’attuale dirigenza dell’Unione europea – “matrimoni” omosessuali, esercito e intelligence federali… –, soprattutto nell’àmbito di un discernimento orientato al “sogno dei Padri fondatori”.
A una riflessione in tal senso sembra fortuitamente corrispondere anche la tempestiva uscita del terzo volume dei “Testi scelti” di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI, curati da Pierluca Azzaro e Carlos Granados per i tipi senesi di Cantagalli. È una miscellanea tematica, come si capisce, e se non sono inediti i testi raccolti nelle quattro ricche parti del libro, certamente è emblematica la breve nota che lo stesso Benedetto XVI ha vergato per la pubblicazione:
Raramente un libro ha la “fortuna” di uscire sul tema del giorno, e ciò si rivela ancora più raro quando il libro è una raccolta di scritti già pubblicati: la coincidenza si deve però non alla “fortuna” ma proprio alla “deformazione della coscienza” che è «penetrata profondamente in settori del popolo cattolico».
Il Papa emerito fa quindi partire la sua riflessione dall’osservazione che
Allineando i concetti con la facilità che gli è sempre stata propria, Benedetto XVI ha rimandato un punto-chiave di questa deformazione all’introduzione della pillola contraccettiva, ovvero a ciò che quel fatto epocale ha significato per la civiltà occidentale – «la separazione in termini di principio tra sessualità e fecondità» (ivi, 8).
Tramite un altro paio di passaggi (su aborto, eutanasia e transumanesimo), il Papa emerito arriva ad additare la contraddizione dell’ingranaggio… e al contempo una possibile via di rimedio:
Immancabilmente si alzerà la solita ridda di schiamazzi: «Eccolo che torna a cantare le sue canzoni retrograde!» «Ma non doveva tacere? E taccia!» «Quell’irresponsabile alimenta la fronda antibergogliana!». O forse stavolta il chiacchiericcio sarà più sommesso, se non altro perché a introdurre il libro (con un testo datato 28 luglio 2021) c’è lo stesso papa Francesco, che sottolinea in apertura la liaison tra la questione sollevata dall’autore e l’Unione Europea:
Prosegue così l’augusto prefatore:
Sembrerebbe di poter quindi prendere il testo oggi in uscita come dettagliato commento degli spunti offerti da Francesco nella conferenza stampa di ieri al ritorno da Bratislava. L’Europa è una magnifica intuizione, ha detto e ripetuto molte volte Francesco, ma molto spesso rischia di dimenticare la propria identità e il proprio destino:
Come sempre è avvenuto per i profeti, anche i migliori testi dei Vescovi cattolici (e dei Romani Pontefici) vengono ignorati, o se ciò non è possibile avversati, o se ciò non è possibile strumentalizzati dal “mondo”; come sempre è avvenuto per i profeti, anche gli autori di questi testi vengono maledetti e per loro s’invocano il silenzio e l’oblio (in attesa della damnatio memoriæ da operarsi postuma); come sempre è avvenuto per i profeti, però, anche l’apparente ruvidità del messaggio contiene un annuncio evangelico, cioè l’indicazione di una via per la realizzazione terrena e la felicità eterna.