di Isabella H. de Carvalho, I.Media
Il Vaticano si è mobilitato in vari modi per aiutare a sostenere i più colpiti dalla pandemia: dalla vaccinazione dei poveri e dei senzatetto, alla donazione di fondi e di materiale sanitario. Più recentemente, il 24 agosto 2021, attraverso il Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, Papa Francesco ha donato 100,000 euro al Vietnam per aiutare il paese a combattere la pandemia e le sue ripercussioni socio-economiche. I.Media ha parlato con il Sotto-Segretario del Dicastero, Mons. Segundo Tejado Muñoz, il quale ha spiegato più in dettaglio come questi contributi vengono stanziati e utilizzati e come la Chiesa si muove insieme al Papa per aiutare gli Stati a combattere la pandemia.
Come vengono assegnati questi fondi per aiutare le nazioni ad affrontare la pandemia?
Normalmente riceviamo queste richieste dalle Chiese locali, quindi sono loro che decidono dove vanno questi fondi. Riguardo il Vietnam, ci hanno detto che la situazione è molto difficile e che nelle strutture della Chiesa vanno incontro alle persone per aiutarle.
Ci hanno mandato un piccolo progetto e noi ci appoggiamo sempre alla Chiesa locale per fare questi tipi di interventi. Poi in un secondo momento ci mandano una relazione di come sono stati spesi questi fondi. Questo aiuto che viene dal Papa è un incoraggiamento, ma l’operato della Chiesa è più grande.
Cioè?
Ci sono persone che si confondono, noi mandiamo 100,000 euro in Vietnam e sembra che questo è tutto quello che fa la Chiesa, non è così. Questo è un segno che fa il Papa con i suoi soldi. Ma l’operato della Chiesa è una cosa enorme: la Caritas, le diocesi, le agenzie cattoliche, la gente che sta aiutando in questo momento.
È un mondo enorme del quale anche noi ci occupiamo. Adesso per esempio con il terremoto in Haiti, c’è una grande quantità di gente che sta mobilitando per andare ad aiutare : dalle diocesi, dalle parrocchie, dalle congregazioni religiose e dalle ONG di ispirazione cattolica. Ecco questa è la Chiesa che si muove insieme al Papa. Lui fa un segno per incoraggiare i fedeli ad andare però non finisce qui l’aiuto della Chiesa, al Vietnam in questo caso, o all’Haiti o ad un’altra emergenza.
Noi non ci fermiamo mai praticamente, ci sono tante piaghe nel mondo che sorgono costantemente. Il Papa ha sempre questa sensibilità: dove si produce una di queste piaghe lui va a mettere un po’ del suo olio, per incoraggiare la Chiesa ad andare ad aiutare tutti i fratelli in bisogno.
Come vengono poi usati questi fondi a livello locale?
Questi aiuti del Santo Padre vanno alle strutture della Chiesa, ma non soltanto, tante volte aiutiamo anche strutture civili che stanno cercando di affrontare questa pandemia. Gli interventi che abbiamo fatto normalmente sono per fornire materiali di protezione, per gli infermieri e per i medici, o per aiutare ad acquistare materiali che possono essere trovati nel mercato locale, tipo i respiratori. Però è tutto molto fidato alla Chiesa locale per la distribuzione e l’acquisto del materiale. Dipende anche dal posto. In alcuni posti magari la Chiesa locale non ha strutture sanitarie, e allora lì c’è un dialogo della Chiesa locale con le autorità locali, dipende da tante cose.
La Chiesa in Vietnam è molto attiva ed è molto operativa. Hanno una grande attività e una grande vitalità, credo che troveranno sicuramente il miglior modo possibile per usare i fondi. In Vietnam ci sono alcune strutture sanitarie piccole, però che sicuramente saranno molto radicate nel territorio. È una Chiesa molto popolare che ha poche grandi strutture però è molto immersa nella vita della società.
Perché il Papa ha deciso di inviare fondi piuttosto che materiale sanitario o respiratori come ha fatto in passato?
Delle volte costa di più inviare il materiale sanitario, che il materiale stesso. Se il Papa riceve in donazione alcuni respiratori gli manda, però a volte è meglio mandare i soldi, perché aiuti il mercato locale. In questo caso il Papa ha voluto mandare dei fondi perché mandare le cose in Vietnam sicuramente è una spesa che non è indifferente.