Un’avventura che, di certo, non passa inosservata quella del Vescovo Guido Gallese e di 15 ragazzi della Diocesi di Alessandria, partiti lunedì 18 luglio da Rivarone per arrivare a Venezia in canoa, seguendo il corso del Po. E’ il Cammino di San Marco, iniziativa nata nel 2019 e ripresa in questa fase di ripresa meno acuta della pandemia.
«Abbiamo la fortuna di vivere una grazia» ha raccontato a Radio Gold (22 luglio) il pastore alessandrino ai nostri microfoni «per i ragazzi e per i seminaristi che sono con noi è un’occasione per sbocciare. Questo cammino plasma i cuori e le vite. Certo, si fa anche un po’ di fatica ma è affrontabile, non stiamo facendo un’impresa da atleti ma è importante affrontare anche le scomodità tipiche della vita del pellegrino».
Il Cammino di San Marco si conclude proprio davanti alla tomba dell’evangelista. «Ogni giorno leggiamo una parte del suo Vangelo, ho chiesto ai ragazzi di chiedere qualcosa a San Marco. Cosa ho chiesto io? Che la nostra Diocesi possa fare un salto di qualità nel rispondere all’urgenza del Vangelo».
«Il cammino ci porta a toccare diverse regioni: il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto» spiega Carlotta Testa, responsabile della Pastorale giovanile e vocazionale della diocesi di Alessandria. «Da Balossa - Bigli, nella diocesi di Vigevano, toccheremo poi la diocesi di Pavia, di Lodi, passeremo per Piacenza - Bobbio, Fidenza, attraverseremo le diocesi di Cremona, Mantova, Adria - Rovigo, Chioggia e arriveremo alla tappa finale, l’arcidiocesi di Venezia».
La differenza principale rispetto all’edizione del 2019, sottolinea, «è il fatto che percorreremo tutto il nostro “Cammino” in canoa. Nella prima edizione avevamo fatto una sezione sul fiume Po, in navigazione sulle canoe, e una seconda parte a piedi. Quest’anno invece siamo partiti da Alessandria in canoa e arriveremo con questo mezzo fino a Chioggia. Dopodiché faremo l’ultima tappa a piedi e poi con il battello fino alla laguna di Venezia» (Famiglia Cristiana, 28 luglio).
A supportare il gruppo c’è Marco, un esperto del fiume e di imbarcazioni e, e un ragazzo della Diocesi non vedente: «Felicissimo di vivere quest’esperienza con noi. Tutti insieme facciamo i conti solo su quello che abbiamo, un passo alla volta».