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Santa Ildegarda e l’enneagramma ci aiutano a trasformare i nostri vizi in virtù

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 17/06/21
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Nel libro di Stanzione e Giraldo si illustra questa possibilità, che ci conduce ad una vita più serena e vicina a Dio

Santa Ildegarda e il supporto dell’enneagramma trasformano i vizi in virtù Nel libro “Ildegarda e l’ennegramma” (Gribaudi) si spiega come avviene questo “passaggio” che ci conduce inevitabilmente ad avere una vita più serena e orientata a Dio. 

Ildegarda di Bingen, mistica del XII secolo, dottore della Chiesa, è una figura incredibilmente affascinante. Fu musicista, teologa, biologa, erborista, guaritrice, soprattutto grande studiosa della natura e i suoi segreti.

HILDEGARDA Z BINGEN

Ildegarda ci ha lasciato un’opera che spazia dalla descrizione di piante e minerali alla medicina, alla musica, alla cucina. Il suo Liber Vitae Meritorum è dedicato allo studio dei vizi e delle virtù dell’uomo nel quale la santa studiosa ci aiuta a collaborare con la grazia divina con l’ausilio delle virtù.

Vengono elencati 35 vizi e virtù, divisi in gruppi rispondenti a una logica simbolica secondo la mentalità medievale. A ogni gruppo di vizi si oppongono le virtù.

Insieme ai due autori di questo libro – Marcello Stanzione, sacerdote, massimo esperto italiano in Angelologia, e Angie Tatania Giraldo, esperta e studiosa di enneagramma – si esamina la connessione tra i 35 vizi e virtù elencati da Ildegarda e i 9 enneatipi dell’enneagramma, una mappa della nostra personalità molto utilizzata in psicologia.

L’enneagramma descrive a grandi tratti i nove diversi tipi di personalità, ognuno dei quali si basa su un suo proprio e specifico “modello mentale”. Ovvero lo scheletro a partire dal quale si originano i pensieri e dove si instaurano le credenze, i valori, le priorità e le aspirazioni che costituiscono la nostra personalità. Il modello mentale sarebbe come una lente attraverso cui filtriamo la realtà obiettiva in forma completamente soggettiva. 

Questa è la ragione per cui lo stesso paesaggio ad alcuni può sembrare bello e ad altri no. Uno stesso profumo ad alcuni potrebbe incantare e invece ad altri infastidire, e così via.

Oltre a condizionare il nostro modo di vedere e di comprendere la vita, questo scheletro psicologico ci spinge ad agire ed essere in una certa maniera, quali sono i nostri principali tratti del carattere, includendo i nostri difetti e le nostre virtù, in quali aspetti esterni solitamente basiamo il nostro benessere e la nostra felicità, di cosa abbiamo paura e da cosa fuggiamo.

Il libro di Stanzione e Giraldo vuole offrire un punto di incontro, su come possiamo liberarci dai vizi e trasformarli, con l’aiuto di Dio, in virtù.

Un viaggio unico di autoconoscenza tra enneagramma e spiritualità di santa Ildegarda per raggiungere la nostra vera essenza che è immagine e somiglianza di Dio.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma, infatti, che la virtù è una disposizione abituale e ferma della persona a fare il bene. Essa consente alla persona non soltanto di compiere atti buoni, ma di dare il meglio di sé. Con tutte le proprie energie sensibili e spirituali la persona virtuosa tende verso il bene, lo ricerca e lo sceglie in azioni concrete.

Il Catechismo conclude citando una frase di san Gregorio di Nissa: “Il fine di una vita virtuosa consiste nel diventare simili a Dio” (De beatitudinibus, oratio). Il tema della virtù ha quindi a che fare con il tema assolutamente fondamentale per ogni essere umano che è quello della vita buona.

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