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La domanda più bella da fare al coniuge che rincasa

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Mathilde De Robien - pubblicato il 16/06/21
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Una frase che aiuta a tenere il partner nella propria preghiera.

La legge del minimo sforzo è talvolta la norma delle conversazioni coniugali. Non per disinteresse, ma semplicemente per fatica. Eppure esercitare un vero interesse e sforzarsi di ascoltare “attivamente” è una bella prova d'amore.

Porre la domanda in maniera aperta lascia all'altro il compito di parlare, di confidarsi, di raccontare, invece che di dare una risposta chiusa e sovente monosillabica (il più delle volte “sì”).

È quanto ritengono John e Stasi Eldredge, terapeuti cristiani americani, autori di numerose opere e in particolare di Love and War, recentemente tradotto anche in Francia (da Mame). Stasi testimonia:

Interessarsi da vicino alla vita del coniuge significa anche sapere in che momento egli abbia bisogno del nostro sostegno e delle nostre preghiere. John confida di essere perfettamente sereno quando sa che la moglie prega per lui se ha un compito o una responsabilità particolari: «Il fatto che mi prometta che pregherà per me ci unisce». La preghiera diventa allora il cemento della coppia:

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]