Gli angeli sono creture spirituali affascinanti. Molti cristiani si chiedono chi siano e quale impatto abbiano sul mondo.
Parlando in senso stretto, non sappiamo molto degli angeli al di là di quello che è rivelato nella Bibbia.
Sì, la Bibbia ci offre un buon barometro per analizzare i miti più comuni sugli angeli.
Ecco le 5 domande principali che i cristiani pongono sugli angeli e le rispettive risposte.
Dovremmo dare un nome al nostro angelo custode?
Negli ultimi anni è diventato popolare tra molti cristiani dare un nome al proprio angelo custode o recitare una novena per scoprirne il nome. Questa devozione è spesso collegata a storie miracolose, in cui la gente afferma di aver scoperto il nome del proprio angelo custode.
Se le storie sembrano confermare la legittimità di una tale pratica, la Chiesa cattolica è stata molto chiara circa la sua posizione sul dare un nome agli angeli.
Nel Direttorio sulla Pietà Popolare, proclama che “la pratica di assegnare nomi ai Santi Angeli dovrebbe essere scoraggiata, tranne nei casi di Gabriele, Raffaele e Michele, i cui nomi sono contenuti nella Sacra Scrittura”.
Dopo la morte diventiamo angeli?
Nella cultura popolare, è comune riferirsi a persone defunte come ad “angeli” in Paradiso. Per molti significa semplicemente che pensano che le persone decedute siano con Dio, dove vivono gli angeli.
A volte, tuttavia, questo pensiero confortante diventa più concreto, e alcuni credono che gli esseri umani diventino veramente degli angeli dopo la morte.
È vero? Un essere umano può morire e poi tornare in vita come angelo? O viene trasformato in una creatura diversa con la morte?
La risposta è negativa. Non esiste la possibilità che un essere umano diventi un angelo.
Quando moriamo, la nostra anima viene separata momentaneamente dal corpo, ma verrà riunita ad esso alla fine dei tempi. Parliamo di questo nel Credo ogni domenica quando diciamo “Credo nella resurrezione dei morti”.
Diventare un angelo dopo la morte vorrebbe significare che diventiamo un essere completamente diverso.
I cattolici credono che gli angeli siano esseri spirituali unici e irripetibili.
Gli angeli hanno le ali?
Per comprendere questa rappresentazione artistica degli angeli dobbiamo prima comprendere la natura di un angelo nella tradizione cristiana. In primo luogo, il termine deriva dal latino “angelus”, ovvero “messaggero di Dio”. La parola latina deriva dal greco ἄγγελος, traslazione dall'ebraico mal’ākh, che significa “messaggero”, “delegato” o “ambasciatore”.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma:
“Sant'Agostino dice a loro riguardo: (...) La parola "angelo" designa l'ufficio, non la natura. Se si chiede il nome di questa natura, si risponde che è spirito; se si chiede l'ufficio, si risponde che è angelo: è spirito per quello che è, mentre per quello che compie è angelo ».
In tutto il loro essere, gli angeli sono servitori e messaggeri di Dio. Per il fatto che « vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli » (Mt 18,10), essi sono « potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola » (Sal 103,20)” (CCC 329).
Gli angeli sono puri spiriti, intendendo che non possiedono un corpo fisico, anche se a volte possono assumere le sembianze di una persona umana.
La forma visibile che viene spesso riportata nella Scrittura o nelle storie popolari è una facciata, una maschera che indossano perché possiamo vederli con i nostri occhi, perché sono creature invisibili.
Gli artisti usano in genere le ali come simbolo della missione di queste creature come messaggeri.
Com'è il mio angelo custode?
Se avremo mai la grazia di avere un'opportunità di notare il nostro angelo custode, è probabile che ci apparirà in una forma che dà un senso di pace e di sicurezza.
Il nostro angelo custode ci conosce meglio di quanto noi conosciamo noi stessi, e sceglie in modo idoneo una forma a noi specifica, perché non vuole spaventarci, ma confortarci al momento del bisogno.
È probabile che non lo vedremo mai visibilmente in questa vita, ma la nostra fede cristiana ci dà fiducia nel fatto che il nostro angelo custode è sempre al nostro fianco, pronto ad aiutarci quando abbiamo più bisogno di lui.
Gli angeli custodi conoscono i nostri pensieri?
Sono in grado di entrare nella nostra mente e leggere i nostri pensieri segreti? È una domanda frequente.
La risposta breve è “No”. Non hanno ottenuto un accesso speciale ai nostri pensieri con cui “infiltrarsi” nella nostra mente. Solo Dio è in grado di conoscere esattamente ciò che accade nella nostra mente, perché è il Creatore di tutto.
San Tommaso d'Aquino lo afferma chiaramente nella sua Summa Theologiae: “Ciò che è proprio di Dio non appartiene agli angeli” (I, 57, 4).
Ad ogni modo, anche se gli angeli non hanno un accesso illimitato ai nostri pensieri, possiamo rivelarli loro in modo spirituale. Il filosofo Peter Kreeft scrive nel suo libro Angels and Demons che si può “voler rivelare i propri pensieri e i propri segreti all'angelo custode parlandogli, come si parlerebbe (pregherebbe) a un santo umano in paradiso o un amico sulla terra”.