I momenti di disperazione dei bambini possono essere tanti: da neonati si teme la solitudine, il freddo, la fame e la mancanza di contatto (coccole, attenzioni, carezze).
Da "neonatoni" di un anno e più si ha più paura della lontananza dalla mamma, della paura di perdere la sua l'attenzione, e si ha bisogno della sua presenza, della sua vicinanza che è un porto sicuro dal quale tornare dopo le prime esplorazioni.
Lo stare con il proprio bambino, il dedicarsi completamente a lui, magari supportate nelle difficoltà (allattamento, sonno, pianti inconsolabili) è un diritto che porterebbe a far sentire le donne adeguate al loro ruolo di madri, ruolo diventato non fisiologico perché da decenni non si fa esperienza nel diventare madri, nell'essere mamme.
Fornire un supporto che desse piccoli suggerimenti e qualche trucco alla neo-mamma, produrrebbe alcune conseguenze: mamme felici, innanzitutto, bambini sereni, seconda istanza.
Costerebbe infinitamente meno della solita promessa elettorale dei nidi e le mamme tornerebbero al lavoro in un'epoca più fisiologica per i loro bambini: quindi "produrrebbero" di più e meglio.
La salute dei bambini è un investimento al futuro che la classe politica deve prendere in considerazione, nel momento in cui suppone di voler fare qualcosa di buono.
I bambini debbono essere messi al centro della cultura, poiché solo effetti positivi si avrebbero sull'intera società.