Il 2 aprile del 2005 moriva San Giovanni Paolo II nel Palazzo Apostolico Vaticano alle ore 21.37, proprio nel giorno della vigilia della festa della Divina Misericordia da lui istituita.
Che segno potente!
Ricordo che la sera prima della sua morte andammo con mia madre e alcuni parenti in piazza San Pietro per dare il nostro ultimo saluto al Santo Padre. Sopra il colonnato c'era un cielo di primavera ormai al crepuscolo, che sapeva di vita nuova. E la finestra illuminata del Papa polacco che viveva il suo combattimento finale ci riempiva il cuore di speranza.
Tristezza e gratitudine erano i nostri sentimenti. Poterlo accompagnare per pochi minuti nella sua agonia anche se da lontano, era motivo di grazia per tutti quelli che come noi erano lì per salutarlo, per dirgli grazie. Un clima di preghiera ed emozione avvolgeva la piazza: gruppi di ragazzi raccolti a recitare il rosario, candele accese, canti sussurrati nella notte come orazioni al Padre.
Occhi negli occhi ci sentivamo tutti fratelli e tutti figli. Di Dio e di Karol, il Papa venuto da un paese lontano.
Un via vai di persone con lo sguardo infiammato, commosso, grato. Veglie in ogni angolo, giovani seduti sui sampietrini con tappetini, chitarre, sacchi a pelo, bandiere, candele.
Il giorno dopo Giovanni Paolo II morì, e i funerali si celebrarono l'8 aprile. Io assistei alla cerimonia insieme ad alcuni compagni di classe dai pratoni di Tor Vergata dove furono collocati dei maxi schermi. Gli stessi pratoni che avevano accolto 2 milioni di ragazzi accorsi a Roma da tutto il mondo dopo l'invito del Santo Padre per la Giornata Mondiale della Gioventù del 2000.
5 anni dopo, eravamo ancora lì, io un po' più grande di quando soltanto dodicenne mi inoltrai nel fitto della folla di Tor Vergata, per prendere parte a quell'evento storico ed indimenticabile, di cui compresi la portata solo qualche tempo più tardi.
Quella mattina dell'8 aprile, piangendo davanti ai monitor giganti che mostravano le immagini dei suoi funerali, la bara con il Vangelo rosso con le pagine sfogliate dal vento, mi ricordai le parole che Papa Giovanni Paolo II pronunciò a noi ragazzi durante la veglia di preghiera del 19 agosto del 2000:
Oggi, che ricorre il sedicesimo anniversario dalla sua nascita al Cielo, ho voluto rileggermi alcune delle sue omelie pasquali per donare a voi lettori i brani più belli.
Per ricordare, a me stessa in primis, che Cristo ha vinto la morte, proprio come canteremo sabato sera nella Veglia di Pasqua:
Clicca la galleria fotografica per scoprire i pensieri più belli di San Giovanni Paolo II sulla Pasqua.