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7 splendide tradizioni della Settimana Santa viste nella liturgia

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Philip Kosloski - pubblicato il 29/03/21
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Quando si va in chiesa durante la Settimana Santa, si possono notare tradizioni uniche

La Settimana Santa è la settimana più santa dell'anno nella Chiesa cattolica, e il suo carattere unico si riflette nella liturgia. La Messa viene celebrata in modo diverso, e ci sono altre tradizioni liturgiche che ci aiutano a immergerci negli eventi della Passione, morte e resurrezione di Gesù.

Molte di queste tradizioni affondano le loro radici nella Chiesa delle origini, visto che i cristiani cercavano di rivivere questi eventi su base annuale.

Ecco un breve elenco di 7 tradizioni particolari della Settimana Santa nel Rito Romano della Chiesa cattolica.

Se può sembrare controintuitivo coprire statue e immagini nella fase finale della Quaresima, la Chiesa cattolica raccomanda questa pratica per affinare i nostri sensi e formare in noi l'anelito alla Domenica di Pasqua. È una tradizione che non dovrebbe essere applicata solo nella parrocchia locale, ma che può essere anche un'attività fruttuosa per la “chiesa domestica”, la famiglia.

Spesso l'Eucaristia è posta in un tabernacolo secondario su un altare laterale, o in una zona più adatta della chiesa. La processione dall'altar maggiore a un altro luogo della chiesa simboleggia lo spostamento di Gesù verso il Giardino del Getsemani, dove ha sperimentato una grande agonia prima del Suo arresto.

Il Messale Romano spiega che, dopo aver messo l'Eucaristia in questa nuova sede, i fedeli sono invitati a continuare l'adorazione davanti al Santissimo Sacramento per un'idonea durata di tempo nella notte, in base alle circostanze locali, ma dopo mezzanotte l'adorazione dovrebbe aver luogo senza solennità.

La tradizione di adorare Nostro Signore nel Santissimo Sacramento il Giovedì Santo è spesso definita “Veglia Notturna” o “Veglia del Getsemani”, e ricorda come Gesù abbia invitato gli apostoli a rimanere insieme a Lui mentre pregava.

Uno dei giorni più affascinanti nel calendario liturgico è il Venerdì Santo. Nel giorno in cui si onorano la Passione e la morte di Gesù, la Chiesa si astiene dall'offrire una Messa.

La Chiesa instruisce i suoi fedeli a ospitare una “Celebrazione della Passione del Signore”, che include una lettura speciale del Vangelo, la venerazione della croce e la distribuzione della Santa Eucaristia dal sacramento riservato.

San Tommaso d'Aquino offre nella sua Summa Theologica una spiegazione del motivo per il quale non viene offerta la Messa, affermando che “la figura [della Messa] cessa con l'avvento della realtà. Questo sacramento è una figura e una rappresentazione della Passione di nostro Signore, come detto in precedenza, e quindi nel giorno in cui viene ricordata la Passione di nostro Signore com'è avvenuta davvero, questo sacramento non viene consacrato”.

Durante la liturgia del Venerdì Santo, c'è un momento in cui tutti i presenti sono invitati ad avvicinarsi all'altare e a riverire il crocifisso con un bacio, toccandolo o genuflettendosi. Può essere un momento toccante della liturgia, perché i fedeli sono guidati ai piedi della croce e provano il dolore del Venerdì Santo.

Per sottolineare l'atmosfera di lutto, la Chiesa offre un inno opzionale che può essere cantato durante l'adorazione della Santa Croce. In Latino è chiamato Improperia, e presenta il dolore di Gesù sulla croce.

Una delle tante belle liturgie della Settimana Santa, che non viene sempre molto notata, è il servizio liturgico chiamato Tenebrae.

Il termine latino viene tradotto come “oscurità”, e si tratta di una liturgia celebrata sia dai cattolici romani che da anglicani, protestanti e alcune Chiese ortodosse.

Essenzialmente, consiste nel canto della Liturgia delle Ore. Le ore liturgiche del Mattutino e delle Lodi (Ufficio delle Letture e Preghiera del Mattino) per il Giovedì Santo, il Venerdì Santo e il Sabato Santo sono tipicamente anticipate la sera prima e celebrate alla luce della candele.

Gli storici credono che anche il Sabato Santo fosse un giorno senza Messa, ma che i cristiani tenessero una veglia che durava tutta la notte iniziando nel cuore della notte del sabato e non terminava fino all'irrompere dei primi raggi dell'alba, quando iniziava la celebrazione della Messa la mattina di Pasqua.

L'autore Herbert Thurston offre una breve spiegazione nel suo libro Lent and Holy Week:

La liturgia venne poi abbreviata e anticipata alla sera, diventando la Veglia pasquale che celebriamo oggi.

L'intero anno liturgico culmina nella Veglia Pasquale, un'antica liturgia celebraa la notte prima della Domenica di Pasqua. Inizialmente era una veglia che iniziava nel cuore della notte per finire all'alba, quando iniziava la celebrazione della Messa.

Per i primi cristiani, era un modo per accogliere il sorgere del Figlio di Dio, che dissipa l'oscurità della notte. La liturgia venne poi abbreviata e anticipata alla sera, ma molti degli stessi rituali vengono eseguiti con grande solennità. La Veglia Pasquale è una splendida esperienza, che immerge la persona nel cuore del mistero pasquale.