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Verso la Pasqua: San Giovanni in Laterano e la Scala Santa

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Marinella Bandini - pubblicato il 28/03/21
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Rivivi l’antica tradizione quaresimale dei cristiani di Roma. Alla scoperta delle “chiese stazionali”

Inizia il tempo più importante della Quaresima: la “Settimana Santa”. E si torna a San Giovanni in Laterano. La liturgia, con la benedizione delle Palme, rievoca l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. Ma anche la Sua Passione. Accanto alla basilica, un tempo inglobata nel Palazzo Lateranense -, si trova una delle reliquie per eccellenza della Passione: la Scala Santa.

La tradizione la indica come la scala del Palazzo di Pilato, salita da Gesù, arrivata a Roma nel 326 grazie a S. Elena. Ventotto gradini di marmo, consumati da milioni di pellegrini che nei secoli l’hanno percorsa in ginocchio. Nessun piede può toccare quei gradini, tanto che Innocenzo XIII li fece ricoprire con tavole di legno. I fedeli possono salire solo in ginocchio, una devozione ripetuta specialmente il Venerdì Santo.

Pio IX ne promosse il culto, affidando il santuario della Scala Santa ai Padri Passionisti. Lui stesso, salì più volte la Scala Santa in ginocchio, fino al 19 settembre 1870, vigilia della presa di Roma.

In cima alla Scala Santa si trova “il più venerato santuario di Roma”, il Sancta Sanctorum. Questa cappella fu l’oratorio privato del Papi fino al Rinascimento. Conserva numerose reliquie, tra cui un’immagine del SS. Salvatore definita acheropita, non fatta da mano d’uomo. Si dice che sia stata dipinta da San Luca con l’aiuto di un angelo.

In questa settimana affrontiamo la salita del Calvario con Gesù, per giungere con Lui alla Resurrezione.

Cristo Gesù pur essendo di natura divina,

non considerò un tesoro geloso

la sua uguaglianza con Dio;

umiliò se stesso

facendosi obbediente fino alla morte

e alla morte di croce.

Fil 2, 6.8

* In collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma