Ci sono dei giorni in cui sembra che le piccole cose della vita si accordino per regalarti un messaggio da custodire. Questa sera terrò un concerto (articolo del 4/11/2005 NdR) incentrato sui Quadri da un'esposizione di Mussorgskij, che sono punteggiati dalle "Promenades", le "passeggiate".
Sono brani brevissimi, aforistici, in cui un tema perfettamente riconoscibile - l'alter ego musicale del compositore - acquisisce forme completamente diverse in relazione al contenuto emotivo del brano che precede, e, curiosamente, anche di quello che segue.
Il compositore, che si autoraffigura nella sua visita alla mostra in cui sono esposti i quadri dell'amico pittore da poco scomparso, rappresenta nelle Promenades il modo in cui le esperienze della vita agiscono sulla nostra individualità: la nostra persona rimane sempre quella, altrimenti la nostra autocoscienza si sfrangerebbe, ma è anche vero che ogni esperienza, ogni incontro, ogni emozione, ogni minuto che passa ci cambia impercettibilmente.
Ma, nello stesso tempo, Mussorgskij vuole anche "preparare" i suoi ascoltatori al brano che seguirà, introdurli, con una vena di mistero, ma anche con discreta delicatezza, all'atmosfera in cui il quadro successivo li tufferà.
Questa mattina, uscendo da messa, sono passata con mia mamma al negozio di verdure di Ahmed, un egiziano molto simpatico e cordiale con cui spesso scambiamo due parole. Un giorno era stato piuttosto critico nei confronti del fatto che andassimo in chiesa, per cui di quell'argomento non avevamo più parlato con lui.
Stamattina, è lui ad introdurre la domanda: "Siete state in chiesa?". "Sì", rispondiamo noi. Dopo un po', Ahmed richiede: "Ma non avete una chiesa più vicina a casa vostra?". "Eh", dice mia mamma, "gli orari non sempre sono comodi, per cui cerchiamo di organizzarci...". "Beh", commenta Ahmed, "Ogni passo è un vantaggio...".
Mia mamma ed io, naturalmente, pensiamo che Ahmed si riferisca al fatto che camminare un po' è tanta salute. Ma, in realtà, spiega Ahmed, il significato era molto più ampio:
Rimango colpitissima dalle parole del verduriere, innanzi tutto perché sono profondamente vere ed hanno molto da insegnarmi, ed anche perché, proprio oggi, nella festa di San Carlo Borromeo, si legge un piccolo testo del grande pastore milanese, che sembra essersi messo d'accordo con il musicista russo e con il verduriere egiziano.
Rivolgendosi ai sacerdoti della sua diocesi, san Carlo scrive:
In effetti, se la preghiera è un incontro con una persona specialissima, anzi, l'Incontro per eccellenza, dovremmo pregustarlo, goderlo, prepararci con gioia rendendoci belli dentro e fuori per questo incontro.
Ma così potrebbe e dovrebbe essere anche davanti a qualunque altra cosa bella della vita - incontri con le persone, momenti in famiglia, godimento per l'arte, per la cordialità... che in fondo sono modi in cui la presenza di Dio si manifesta nel quotidiano.
"Ogni passo è un vantaggio": preparare il cuore per le cose belle, perché se le accogliamo con animo caldo e gioioso, saranno un nutrimento ancora più prezioso per la nostra vita.