Carissima P., che storia brutta. E pensare che hai l’età giusta per fare la mamma! Credimi! Io sono felice della mia settima figlia, ma sono a pezzi. Ci vogliono gli anni giusti! Quindi comincio facendoti le congratulazioni: un bambino! Evviva!!
Non sei purtroppo l’unica che mi scrive che ci sono situazioni lavorative piuttosto sgradevoli, nei confronti delle mamme: anche all’interno dell’inquadramento legislativo favorevole al rispetto di alcune condizioni, di fatto poi la situazione sul posto di lavoro diviene così incandescente che la mamma è costretta a cambiare mestiere. Mi ritrovo in quello che dici, a proposito della condizione della vita di mamma: è come se il costo della vita si fosse alzato per far sì che quello che noi riteniamo ‘benessere’ sia raggiungibile solo con due stipendi.
In teoria la donna può lavorare e fare la mamma, per legge è tutelata, ma di fatto poi è inquadrata, incasellata come ‘un peso’.
La condizione di madre dovrebbe essere un valore aggiunto. Le mamme riescono a moltiplicare le capacità organizzative e possiedono competenze che solo un genitore può approfondire in modo quasi automatico.
Il mondo del lavoro è spesso composto da donne che mettono volentieri i bastoni tra le ruote alle colleghe mamme, e questo è sgradevole, ma soprattutto eloquente. Donna
1, Mamma 0. Una partita persa in partenza.
Per esperienza la maternità apre orizzonti anche nel mondo del lavoro e ho conosciuto mamme che hanno poi cambiato totalmente ambito lavorativo: siete stati coraggiosi ad accogliere questa piccola vita, quindi tutto il resto viene dopo.
Due parole sulla tua mamma: perdonala, la sua generazione è quella di chi anteponeva il lavoro alla famiglia, non avercela con lei. Mantieni il dialogo e vedrai che sarà una nonna top!
Un abbraccio! Rachele