La “Predica su San Giuseppe” scritta dal santo francescano fece scalpore alla sua epoca. "Egli ha la dignità dei patriarchi e profeti", ripeteva.
Uno dei primi discepoli di San Francesco è stato San Bernardino da Siena: di lui si ricorda una devozione speciale nei confronti di San Giuseppe. Che sbocciò con la stesura della famosa “Predica su San Giuseppe”. In essa sosteneva che il padre putativo di Gesù aveva la stessa dignità dei Profeti e dei Patriarchi. Quindi, per Dio è al loro stesso “livello”. E anche la Chiesa dovrebbe “adeguarsi”.
Il santo francescano, vissuto nel quattordicesimo secolo, ha lasciato pagine molto illuminanti su san Giuseppe. Bernardino era un sostenitore della verginità di Maria, correggendo le idee esistenti al suo tempo, conformi alle narrazioni apocrife. Ha eliminato così, la supposizione che Giuseppe avrebbe potuto decidere affermativamente o meno per la verginità di Maria.
“Santo anziano”
San Bernardino presenta San Giuseppe come sanctus senex, come beatus senex. Attraverso contatti diretti molti predicatori indirettamente si servirono delle parole di questo grande francescano da Siena, delle sue composizioni letterarie e poetiche, che offrono un orientamento eccezionale nel senso devozionale, ma non sempre teologico per presentare Giuseppe.
Il santo francescano ha creato molto entusiasmo nella gente con la sua “Predica su san Giuseppe”, della quale alcuni pensieri sono stati inseriti nel Breviario sacerdotale del tempo.
Diceva tra altro che la Chiesa deve ringraziare e onorare Giuseppe, perché tutte le grazie del Signore che vengono date ai buoni cristiani, si «manifestano meravigliosamente nel padre adottivo di Gesù Cristo, il vero sposo della regina del mondo e il Signore degli angeli. Egli fu scelto dal Padre eterno come custode dei suoi sublimi tesori: suo Figlio e la Sposa di Giuseppe».