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La tesi di San Bernardino: San Giuseppe è allo stesso livello dei Profeti

BERNARDINO OF SIENA

San Bernardino.

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don Marcello Stanzione - pubblicato il 24/02/21
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La “Predica su San Giuseppe” scritta dal santo francescano fece scalpore alla sua epoca. “Egli ha la dignità dei patriarchi e profeti”, ripeteva.

Uno dei primi discepoli di San Francesco è stato San Bernardino da Siena: di lui si ricorda una devozione speciale nei confronti di San Giuseppe. Che sbocciò con la stesura della famosa “Predica su San Giuseppe”. In essa sosteneva che il padre putativo di Gesù aveva la stessa dignità dei Profeti e dei Patriarchi. Quindi, per Dio è al loro stesso “livello”. E anche la Chiesa dovrebbe “adeguarsi”.

Il santo francescano, vissuto nel quattordicesimo secolo, ha lasciato pagine molto illuminanti su san Giuseppe. Bernardino era un sostenitore della verginità di Maria, correggendo le idee esistenti al suo tempo, conformi alle narrazioni apocrife. Ha eliminato così, la supposizione che Giuseppe avrebbe potuto decidere affermativamente o meno per la verginità di Maria.

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© Daderot CC
San Bernardino da Siena (1380-1444) fu un predicatore molto apprezzato.

“Santo anziano”

San Bernardino presenta San Giuseppe come sanctus senex, come beatus senex. Attraverso contatti diretti molti predicatori indirettamente si servirono delle parole di questo grande francescano da Siena, delle sue composizioni letterarie e poetiche, che offrono un orientamento eccezionale nel senso devozionale, ma non sempre teologico per presentare Giuseppe.


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La “Predica su San Giuseppe”

Il santo francescano ha creato molto entusiasmo nella gente con la sua “Predica su san Giuseppe”, della quale alcuni pensieri sono stati inseriti nel Breviario sacerdotale del tempo.

Diceva tra altro che la Chiesa deve ringraziare e onorare Giuseppe, perché tutte le grazie del Signore che vengono date ai buoni cristiani, si «manifestano meravigliosamente nel padre adottivo di Gesù Cristo, il vero sposo della regina del mondo e il Signore degli angeli. Egli fu scelto dal Padre eterno come custode dei suoi sublimi tesori: suo Figlio e la Sposa di Giuseppe».

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Una riproduzione di San Giuseppe, che tiene in braccio Gesù.

“La Chiesa gli deve rendere riconoscenza e onore”

«L’amministrazione della sua opera – aggiungeva Bernardino – è stata fatta con grande fedeltà. Il Signore gli dice: Sei stato servo buono e fedele…prendi parte alla gioia del tuo padrone (Mt 2.5,21). Avendo eletto Giuseppe, non è egli per questo un uomo tutto particolare, scelto per tutta la Chiesa, per mezzo del quale e sotto la sua cura Cristo fu introdotto nel mondo con venerazione? Se, dunque, tutta la Chiesa è doverosa nei rapporti con Maria, che poteva ricevere Cristo, lo è dopo di lei in rapporto con Giuseppe, al quale deve rendere riconoscenza e onore».


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San Giuseppe è il “termine dell’Antico Testamento”

Per convincere la gente sull’esemplare persona di Giuseppe, san Bernardino lo presenta come «termine dell’Antico Testamento. Egli ha la dignità dei patriarchi e profeti, dando (alla Chiesa) il frutto promesso. Egli è l’unico che nel suo corpo poteva possedere quanto fu promesso dalla bontà di Dio ai patriarchi e profeti. La confidenza, la riverenza e la grande stima che Cristo gli aveva dato come un figlio al proprio padre, mentre egli si trovava con lui in terra, non mancheranno in cielo, anzi saranno ancora più piene…circondandolo di gioia immensa».


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La fondazione degli ordini religiosi

«San Giuseppe – esorta san Bernardino –  per questo ti chiedo di pensare a noi e di pregare il Signore per noi. E fa che anche la tua santa Sposa, la Madre di colui che vive assieme con il Padre e lo Spirito Santo e domina in eterno, si rivolga a noi. Amen».

I pensieri di questa predica, come anche altri ampiamente sviluppati negli scritti di san Bernardino, hanno avuto un particolare contributo nell’idea di una riforma iniziata negli Ordini religiosi. In essi si ritenne opportuno prendere Giuseppe come modello da imitare e a dedicarsi a onorarlo con preghiere private e liturgiche. In questa linea non si può dimenticare il carmelitano Giovanni Soreth che è stato nella storia dell’Ordine un celebre personaggio per la prima fondazione di monasteri femminili.


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