Dalla cacciata del demonio alla castità. A spiegarlo sono due importanti mistiche: la venerabile Maria d’Agreda e Santa Teresa d’Avila
Quali grazie è in grado di compiere San Giuseppe? Ne parla Don Marcello Stanzione nel libro “Appunti per una storia del culto Giuseppino” (edizioni Segno).
Stanzione scrive che «bisogna essere particolarmente grati a papa Francesco per la lettera apostolica “Patris Corde” dello scorso dicembre, dedicata a San Giuseppe, e per aver indetto un particolare anno in onore del padre putativo di Gesù nel centocinquantesimo anniversario della sua proclamazione a patrono universale della Chiesa». A firmarla fu il beato Pio IX nel 1870.
“In San Giuseppe sono concentrati gli splendori di tutti i santi”
Di san Giuseppe i Vangeli sono così scarni di parole che diventa molto difficile comprendere la grandezza della sua santità. Nei Vangeli si dice di san Giuseppe che era un uomo giusto. Il che equivale a dire che era un uomo santo. Difatti afferma l’autorevole Padre della Chiesa san Gregorio Nazianzeno: “Dio ha concentrato in san Giuseppe gli splendori di tutti i santi”.
Per meglio comprendere la santità di questo santo, prendiamo in aiuto le testimonianze della venerabile Maria d’Agreda e quella di santa Teresa d’Avila.
Le grazie di San Giuseppe secondo Maria d’Agreda
Nel libro “Mistica città di Dio” (libro 5, capitolo 16), la venerabile Maria d’Agreda spiega quali sono le sette grazie che si possono ottenere con la potente intercessione di San Giuseppe presso Dio.
- “Il primo privilegio è finalizzato ad ottenere la virtù della castità e a vincere i pericoli della sensualità.
- Il secondo a conseguire aiuti potenti per allontanarsi dal peccato e tornare all’amicizia di Dio.
- Il terzo ad acquistare per suo tramite la devozione a Maria santissima e fruire della sua intercessione.
- Il quarto ad ottenere una buona morte ed essere in quell’ora difesi dal demonio.
- Il quinto a far sì che gli stessi demoni temano di udire il nome di san Giuseppe.
- Il sesto a conseguire la salute del corpo e il rimedio in altre tribolazioni.
- Il settimo privilegio è finalizzato ad ottenere discendenza nelle famiglie. Dio elargisce questi e molti altri benefici a quelli che lo pregano debitamente per l’intercessione di san Giuseppe”.
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Le grazie di San Giuseppe secondo Teresa d’Avila
Il fatto di elargire quelle grazie, fa capire meglio la grandezza di san Giuseppe. Ma continuiamo con la testimonianza di santa Teresa d’Avila tratta dalle sue “Opere” (cap. 6, paragrafo 6):
“Io invece presi per mio avvocato e patrono il glorioso san Giuseppe, e mi raccomandai a Lui con fervore. Non mi ricordo finora di averlo mai pregato di una grazia senza averla mai ottenuta. Ad altri santi sembra che Dio abbia concesso di soccorrerci in questa o in quell’altra necessità, mentre ho sperimentato che il glorioso san Giuseppe estende il suo patrocinio su tutte”.
“Con ciò – prosegue Teresa d’Avila – il Signore vuole darci a intendere che, a quel modo che era a lui soggetto in terra, dove Egli come padre putativo gli poteva comandare, altrettanto gli sia ora in cielo nel fare tutto ciò che gli chiede. Ciò hanno riconosciuto per esperienza varie altre persone dietro mio consiglio gli si sono raccomandate”.
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La missione che Dio gli ha affidato
«Se san Giuseppe è un così grande santo – riporta Stanzione nel libro – lo si deve innanzitutto alla missione che Dio gli ha affidato. Cioè quella di essere padre putativo di Gesù. Solo in questa maniera non ricusiamo di affidarci anche noi alla sua protezione e di farlo conoscere attraverso tutti i mezzi a nostra disposizione».
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