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Vi racconto la mia prima esperienza come catechista

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È stato un percorso fatto di alti e bassi ma sono stati mesi in cui ho imparato molto. Darò ancora la mia disponibilità per poter fare sempre meglio trasmettendo la gioia della fede.Buon pomeriggio, oggi vorrei raccontarvi anche solo brevemente la mia piccola avventura da catechista, sperando possa essere uno spunto anche per altre persone che vogliono intraprendere questo percorso meraviglioso.

La mia avventura è iniziata decisamente per caso e senza nessun preavviso.

Ero dal parroco per fare due chiacchiere riguardo il mio percorso spirituale, e con la battuta:

Per come sono secondo mio marito dovrei fare la catechista.

Lui l’ha presa decisamente alla lettera e ha detto:

Guarda, tra 15 minuti ho l’incontro con i catechisti, vieni con me così vedi cosa facciamo.

Ho accettato e mi sono ritrovata nell’aula con tutti i catechisti che nemmeno conoscevo dato che vivo qui da 3 anni ma non conosco nessuno, mi siedo e ascolto ciò che hanno da dire.

Pochi minuti dopo il parroco mi presenta con la frase:

Lei è Cristina, ed è disponibile a dare una mano a catechismo.



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Catechista per caso

Ottimo direi, sono passata da una lontana ipotesi ad essere arruolata nell’arco di al massimo 10 minuti.

Dopo due settimane ho iniziato questo percorso, mi venne assegnata la 2°elementare da accompagnare alla prima confessione e devo dire che per una convertita non esiste modo migliore che ripartire da quel sacramento.

È stato un percorso inizialmente in salita per poi stabilizzarsi e andare decisamente meglio, purtroppo c’era poca partecipazione da parte dei genitori.

Molti dei bambini, se non quasi tutti, non sapevano nemmeno fare il segno della croce, c’era chi ancora ad aprile non conosceva O, Gesù, d’amore acceso nonostante glielo facessimo ripetere ogni domenica.

SIGN OF THE CROSS

Philippe Lissac | GoDong

Ci sono stati alti e bassi, piccole delusioni per la mancanza di rispetto da parte dei bambini; io ricordo che fino alle medie c’era il massimo rispetto del catechista e di ciò che ci insegnava.

Quindi dovevo purtroppo ritrovarmi molto spesso a riprenderli per distrazioni ecc… cosa normale per dei bambini ma non per quasi tutto il tempo, tenendo conto che catechismo da noi è dalle 11.05 alle 11.45.

È stato il mio primo anno, anno… insomma da novembre a maggio quindi pochi mesi in cui ho imparato molto in prima persona.


PADRE MAURIZIO BOTTA,
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Trasmettere la gioia della fede

Ho anche aiutato l’altra ragazza (ha 16 anni ma veramente splendida nel suo ruolo) a non farsi trascinare dai bambini e quindi a non ritrovarsi più a dover lasciar perdere la lezione perché fanno confusione ma a prendere in mano la situazione.

Da settembre ci sarà ancora la mia disponibilità e con un piccolo bagaglio o beauty-case di esperienza in più per poter fare sempre meglio trasmettendo la gioia della fede.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA STILE VITA DI UNA FOLLE DONNA CATTOLICA

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