Amava viaggiare, guadagnava bene come fisioterapista, poi la crisi di fede e una confessione straordinaria a Medjugorie: non avrebbe mai immaginato di diventare una suora di clausuraNell’edizione del 25 gennaio de Il Timone viene presentata la storia di suor Marie Elizabeth, che da promettente fisioterapista è diventata suora di clausura.
Nella testimonianza rilasciata a Cloistered Life la religiosa traccia il percorso della sua vita che, inaspettatamente, ha preso la svolta mai lontanamente immaginata che l’ha portata in convento.
Da fisioterapista a suora di clausura
In gioventù ha lavorato 8 anni come fisioterapista in Minnesota, aveva un buon lavoro, guadagnava bene, era attorniata da un bel cerchio di amicizie e viaggiava spesso.
Dal tempo del college, in cui era diventata estremamente sensibile al suo aspetto fisico, aveva iniziato a correre molto, tanto da alzarsi alle 3 del mattino e “macinare” circa 30 km prima di andare al lavoro.
Era tanto allenata da affrontare in 5 anni ben otto maratone dai classici 42 chilometri.
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La fede in crisi
Anche se cresciuta in una famiglia cattolica, pian piano si era allontanata dalla fede tanto da considerarsi in una condizione di “stallo spirituale”.
Si sentiva però portata a svolgere una “missione laica”, per cui ad un certo punto si unisce ad un gruppo di medici per svolgere un’attività umanitaria in Guatemala.
Qui fa una scoperta incredibile: nonostante l’estrema povertà la gente dimostrava una gioia contagiosa. Il segreto stava tutto in una fede profondamente radicata, e questo assesta il primo colpo alla sua visione del mondo, riportandola pian piano a riscoprire le sue basi religiose.
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L’aiuto della Madonna per preservare la verginità
In quel periodo aveva un ragazzo che non condivideva la sua indisponibilità ai rapporti sessuali prima del matrimonio, e nonostante le insistenze – grazie all’aiuto della Madonna – non cedette alle sue richieste, tanto che la relazione naufragò recandole molta sofferenza.
Questo la portò a partecipare alla Messa tutti i giorni e ad adorare il Santissimo Sacramento.
Parlando con un sacerdote del rapporto che si era instaurato fra lei e la Vergine, quest’ultimo le ventilò la possibilità che il Signore volesse chiamarla ad una vita di verginità. Al suo no, quasi scandalizzato, si sentì rispondere dolcemente:
All’inizio neanche io volevo essere un prete, ma se è la volontà di Dio, Lui cambierà il tuo cuore. (Ibidem)
A Medjugorie “la più impressionante confessione della mia vita”
I passi successivi di una vocazione che stava progredendo senza che lei ne fosse consapevole furono una confessione durante un pellegrinaggio a Medjugorie e la lettura di Santa Faustina Kowalska.
A Medjugorie con un “santo sacerdote” fa…
(…) la più impressionante confessione della mia vita. Dopo avergli detto i miei peccati, mi ha fatto prendere un crocifisso con lui e recitare una preghiera. (Il Timone)
Quando esce dal confessionale qualcosa di straordinario è avvenuto: sente di essere una persona diversa e finalmente vitale, il che la porta ad impegnarsi in vari gruppi religiosi.
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La lettura di Santa Faustina Kowalska
Ma è l’incontro con le pagine della Santa polacca, da cui non riesce a staccarsi piangendo, il momento in cui inizia a considerare la vita religiosa.
Tre settimane dopo arriva…
(…) il giorno che rimarrà per sempre impresso nella mia memoria. (Ibidem)
In cui chiede a Dio di ricevere un segno per capire quale fosse la Sua volontà per lei attraverso il sacerdote che l’avrebbe confessata.
Dopo aver confessato i miei peccati ho detto al sacerdote che pensavo di impazzire perché non riuscivo a sentire Dio abbastanza e che sentivo pace solo durante la Messa, nell’Adorazione o nella preghiera del Rosario.
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La visita alle Clarisse e la scelta di diventare suora di clausura
Il confessore le indica che ha bisogno di “avere un appuntamento con Gesù”, e le propone di accompagnarlo a visitare le Clarisse a Sauk Rapids dove era stato cappellano.
Al racconto che 4 giorni dopo la madre badessa fa dei suoi 50 anni di clausura, la reazione immediata è quella di riflettere che
Dio doveva essere pazzo per pensare a una vita come quella per me, che amavo viaggiare e stare lontano da casa. (Il Timone)
Sei mesi dopo, invece, Marie Elizabeth si ritrova postulante in convento.
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Da anni è diventata suora di clausura e non rimpiange la sua vita passata:
Ogni giorno è un’avventura e Lui mi sfida sempre e mi porta oltre quelli che penso siano i miei limiti. Agli occhi del mondo, la mia vita è considerata uno spreco, ma ora ho Dio, sono molto soddisfatta. Mi ha chiamato non alla maternità fisica ma alla maternità spirituale. (Ibidem)
“Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie” (Isaia 55,8) e quelle del Signore sono sempre più sorprendenti, più feconde e più belle!