La risposta, invece, non lo è: partendo dall’ultima pubblicazione di don Carlo Rocchetta una riflessione sulle tendenze tipiche dell’uomo nella relazione matrimoniale e su come superarle. E’ vero che qualche tallone d’Achille; ma è pur sempre il nostro eroe!
Il lockdown della primavera passata è stato un periodo davvero complicato e difficile per tutti. Ha prodotto però anche qualche buon frutto. Uno di questi è senz’altro il libro di don Carlo Rocchetta La danza degli sposi.
Gli scritti di don Carlo Rocchetta, un aiuto concreto per gli sposi
Don Carlo ha scritto innumerevoli testi. Tutti belli e molto interessanti. Non nascondo che per me e Luisa sia un punto di riferimento per quanto riguarda la spiritualità di coppia e l’amore sponsale. Questo libro, rispetto agli altri che ha già scritto, ha un taglio molto più incentrato sulla relazione, sulla differenza sessuale e sulla psicologia dell’uomo e della donna. Quindi un testo meno teologico, anche se la dimensione salvifica e soprannaturale del sacramento è ben presente. Un testo semplice che ha il pregio non solo di far sorgere delle domande, ma anche di dare delle risposte chiare. Risposte frutto della preparazione e dell’esperienza di don Carlo maturata in tanti anni di accompagnamento e di aiuto alle coppie.
I mariti e i loro talloni d’Achille
Una parte senz’altro interessante riguarda i talloni d’Achille dei mariti e delle mogli che si manifestano durante gli anni di matrimonio. E’ importante conoscerli per due motivi: per prendere coscienza che abbiamo un problema e per comprendere che è un problema comune a tanti. E’ insito nel nostro essere maschio e femmina. Quindi senza colpevolizzarci (non siamo cattivi), ma con il desiderio di migliorarci per amore dell’altro/a. In questo articolo, in particolare, mi rivolgo ai mariti. Cercherò di sintetizzare al minimo i concetti. Per approfondire vi consiglio di acquistare il libro, ne vale la pena.
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Egocentrismo
La psicologia sembra aver appurato che l’uomo è molto più egocentrico della donna. Soprattutto nell’età giovanile e fino ai 35/40 anni, quando la maturità dovrebbe aiutarlo a migliorare questo suo aspetto. Spesso narcisista, si impegna nella relazione secondo quanto questa lo soddisfa. Valuta più della donna i costi e benefici. Quanto mi conviene donarmi? Cosa ne avrò in cambio? Ne vale la pena? Questo aspetto influenza pesantemente la sessualità. La moglie si sente spesso usata. L’amplesso diventa qualcosa di frettoloso. Spesso l’uomo non si impegna a preparare il terreno. Non dimostra cura e tenerezza, se non nei momenti di intimità sessuale e in quelli immediatamente precedenti.
Aggressività
Non è completamente corretto affermare che l’uomo sia più aggressivo della donna. Usa però un’aggressività più diretta rispetto alla donna. Spesso è frutto della propria storia pregressa. Che dinamiche viveva nella famiglia di origine? E’ frutto anche dell’incapacità di comprendere la propria sposa e della frustrazione derivante dalla situazione di sofferenza che si è creata. Questo non significa giustificare azioni violente, ma evidenziare come spesso tali azioni siano la punta dell’iceberg di una reazione abbastanza comune negli uomini. Senza arrivare per forza alla violenza fisica. Ci sono molti livelli. La donna solitamente esprime la sua aggressività in modo diverso, diciamo indiretto: musi lunghi, silenzi, omissioni. Naturalmente questa è la situazione più comune. Esistono certamente anche uomini che vivono passivamente la propria frustrazione in modo quasi depresso e donne che usano violenza verbale e fisica nei confronti del coniuge.
Insensibilità
Anche questo è un tasto dolente. Tante mogli si lamentano perché il marito non le capisce, non comprende le loro difficoltà e le loro sofferenze. Spesso le ascolta distrattamente e annoiato. L’uomo è portato a valutare le situazioni secondo il suo metro. Quindi alcune difficoltà della moglie gli sembrano esagerazioni. Dovremmo forse smettere di giudicare la situazione e farci prossimi alla sofferenza e alla difficoltà che nostra moglie in quel momento prova. L’uomo spesso valuta l’utilità concreta di perdere tempo ad ascoltare determinati ragionamenti dell’amata. Spesso sempre le stesse lamentazioni. Invece per lei è importante essere ascoltata. Di solito le mogli non pretendono una soluzione da noi mariti, ma desiderano la nostra presenza e vicinanza. Il ragionamento inconscio delle donne è: se condivide con me questa difficoltà significa che mi ama.
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Tendenza alla comodità
Siamo così noi uomini. Preferiamo evitare il conflitto e lo scontro. Magari diamo ragione alla nostra sposa e poi facciamo comunque come vogliamo. Questa tendenza si manifesta anche nei lavori di casa. L’uomo tende, nonostante una emancipazione della donna e una parità sempre più vicina tra uomo e donna, a considerare l’impegno a casa e con i figli qualcosa che riguarda soprattutto la moglie. L’uomo tende a considerare ogni attività svolta in casa come un aiuto dato alla moglie e non una collaborazione dovuta. Attenzione anche a questo aspetto. Può generare conflitti e incomprensioni.
Marginalità come padre
Oggi essere padre è molto difficile. La figura del padre è stata spazzata via dalla rivoluzione del 1968 come quella di tutte le figure autorevoli. L’uomo deve imparare ad essere padre. Deve imparare ad essere autorevole ed amorevole nello stesso tempo. Sua moglie non desidera un alter ego e i figli non hanno bisogno di una seconda mamma. Don Carlo afferma che è più difficile diventare padre che madre. La madre lo è già un po’ naturalmente (nove mesi di gravidanza), il padre no. Il padre deve imparare tutto il mestiere. Senza contare poi come l’arrivo di un figlio sconvolga tutti gli equilibri di coppia. Un buon padre e una buona madre sono quelli che prima di tutto non dimenticano di essere coppia, di essere sposi. L’arrivo di un figlio rischia di mettere in crisi l’uomo e di farlo sentire un po’ escluso, in un angolo.
Materialismo sessuale
Infine la cigliegina sulla torta. Perché la donna spesso ha mal di testa? Cosa ci vuole dire? Quel mal di testa significa: non ho voglia di fare l’amore con te, perché tu mi fai sentire usata. Mi sai solo usare. Non mi sai amare. Questo accade quando l’uomo non corteggia la propria sposa e la cerca solo per il sesso. Pensa ai fatti suoi tutto il giorno e poi, d’improvviso, diventa la persona più tenera del mondo proprio quando cerca un incontro sessuale. Capite che la donna in questo modo possa sentirsi usata? Non ha tutti i torti. Bruttissimo quando la donna smette di pensare all’intimità come un momento meraviglioso di comunione e lo vive come un obbligo da assolvere.
Voi mariti in quali vi riconoscete? Voi mogli soffrite qualcuno di questi difetti? Pensateci e parlatene. E’ il primo passo per cercare di migliorare la vostra relazione e il vostro matrimonio. Con il prossimo articolo osserveremo i talloni delle mogli. Anche per loro ce ne sono in abbondanza.
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