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Il matrimonio cristiano: ovvero come un cavaliere ama la propria dama

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Matrimonio cristiano - pubblicato il 29/04/19

L'immagine tipica dell'amor cortese vale anche oggi, vale sempre. Perché esprime un anelito profondo del cuore di ogni uomo: quello di amare la propria sposa con devozione, spirito di sacrificio, capacità di mettere il suo bene davanti al proprio.

di Antonio e Luisa

L’uomo è uomo quando protegge la sua sposa. Un’idea sicuramente che nasce nell’amor cortese della Provenza medioevale. Amore raccontato da trovatori, poeti e cantastorie. Amore che racconta di dame e cavalieri. In realtà non è corretto dire che questo concetto di amore nasce in quel tempo. E’ un amore che non è frutto dell’intelletto di qualche letterato, ma che racconta il desiderio profondo di ogni uomo, il desiderio di essere cavaliere per la propria sposa. Non è questione di stereotipi o di costruzione culturale. Certo la cultura dei vari popoli ha concretizzato in modo diverso questa esigenza naturale dell’uomo. E’ un’inclinazione naturale. Un uomo si sente tale quando riesce a rendere felice la propria sposa. Anche nel nostro mondo contemporaneo secolarizzato questo desiderio costituisce il cuore di ogni uomo. Molti non sanno riconoscerlo e per questo non sono felici. Magari hanno tante relazioni affettive e sessuali, ma non sono felici. Cercano sempre di più perché cercano male.

Cosa significa essere cavalieri oggi? Non ci sono draghi o singolar tenzoni da vincere. Oggi essere cavalieri significa custodire e proteggere il nostro matrimonio. Un cavaliere custodisce il suo matrimonio come ciò che di più prezioso possiede.


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Un cavaliere è capace di fare un passo indietro. E’ capace di mettere la sua sposa e la sua relazione davanti a se stesso. Davanti alle sue esigenze. Il cavaliere è pronto a morire per la sua sposa. Morire all’egoismo. Il suo piacere viene dopo il bene della sua sposa. Il cavaliere è capace di rinunciare, se quella rinuncia può portare giovamento, gioia e bene alla sua sposa. Il cavaliere è capace di morire all’orgoglio. Il cavaliere non considera ogni critica come delitto di lesa maestà. Accetta la sua fragilità e imperfezione. Sa che l’orgoglio genera risentimento e incomprensioni. Per questo lo rifugge. Avere ragione (sempre che l’abbia) non è la cosa più importante. Il cavaliere è capace di passare sopra il male ricevuto e sa perdonare.

Il cavaliere sa rompere il vaso di nardo nella sua relazione. Non è avaro. Sa valorizzare la sua dama ogni giorno. E’ rivestito non di armatura, ma di tenerezza. Il cavaliere sa di non poter pretendere amore dalla sua sposa. Sa che l’obbligo non fa parte dell’amore. Per questo desidera sedurre la sua sposa ogni giorno e così, portarla ad avere il suo stesso desiderio che lui nutre per lei. Il cavaliere non vuole mendicare un incontro intimo con la sua sposa, ma vuole condurla a quell’incontro come culmine di una relazione d’amore che non si è mai interrotta. Vuole essere accolto come re e non come mendicante.

Un cavaliere mantiene sempre uno sguardo di meraviglia verso la sua sposa. Per questo non vuole guastare il suo sguardo con la pornografia. La pornografia rende ciechi. Lo diceva già la Chiesa tanti anni fa. Non diceva scemenze. Certo è un’affermazione che va declinata. E’ un’immagine. La pornografia e la sessualità consumata fine a se stessa rendono le persone incapaci di avere uno sguardo puro, limpido. Rendono noi sposi ciechi e incapaci di avere uno sguardo che vada in profondità. Uno sguardo che riesca a contemplare la propria sposa come persona nella sua interezza. Non solo come un corpo, o peggio come un pezzo di carne, ma come una persona che esprime attraverso il corpo una bellezza trasfigurata dalle doti dello spirito e della mente. Un corpo trasfigurato dal cuore.

Tutte le donne, che lo ammettano o meno, desiderano sposare un cavaliere. Solo che di cavalieri ce ne sono pochi. Tutti possono però diventarlo. Per me è stato così. Questo desiderio mi è nato durante il matrimonio con Luisa. E’ stata lei a trasformarmi da ranocchio a principe. Come? Lo spiega bene Costanza Miriano:

L’uomo si innamora quando ha al suo fianco una donna profondamente bella, che non si lamenta e che non cerca di cambiarlo: una donna spiritualmente profonda, che lo faccia innamorare nella più completa libertà, una donna capace di accoglierlo in tutto, che si fida della sua virilità nell’affrontare il mondo. Quello che arriva in cambio è straordinario: dedizione totale e disponibilità al sacrificio da parte dell’uomo.



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Auguri dame! Far si che vostro marito si trasformi in un cavaliere dipende anche da voi. E voi mariti impegnatevi a fondo in questo. Ne avrete il centuplo in gioia e bellezza.

QUI IL LINK PUBBLICATO SUL BLOG DI MATRIMONIO CRISTIANO

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