La storia recente dei vaccini di successo che evitano l’uso di materiale abortito dovrebbe incoraggiare lo sforzo attuale per combattere il coronavirusCi sono modi etici per produrre un vaccino per il Covid-19, e gli scienziati dovrebbero perseguirlo, hanno affermato quattro organizzazioni mediche in una dichiarazione congiunta.
“Dallo scoppio della pandemia di Covid-19”, sostengono, “la nostra società ha dovuto adattarsi a restrizioni e limitazioni senza precedenti. Durante questo periodo di prova, è stato difficile trovare elementi di ottimismo. Il rapido sviluppo dei candidati al vaccino che utilizzano varie tecniche resta incoraggiante, ma mentre la celere disponibilità di vaccini efficaci è un obiettivo lodevole, le organizzazioni a guida medica che presentano questa dichiarazione sottolineano la necessità di rassicurazioni circa la sicurezza, l’efficacia e il pieno impegno per uno sviluppo etico senza compromessi”.
La dichiarazione, firmata dalla American Association of Pro-Life Obstetricians and Gynecologists, dall’American College of Pediatricians, dalla Catholic Medical Association e dalle Christian Medical and Dental Associations, parla di vari vaccini che stanno cercando di ottenere l’approvazione da parte dei professionisti medici e sottolinea che i vaccini Pfizer/BioNTech e Moderna sono vaccini mRNA che usano cellule fetali derivate dall’aborto nella fase di test sugli animali, ma “è lodevole che non sembri che i metodi di produzione abbiano utilizzato queste cellule”.
Un altro metodo per arrivare a un vaccino è l’uso di adenovirus, un gruppo di virus respiratori comuni. Compagnie come AstraZeneca e Johnson & Johnson usano linee di cellule fetali derivate dall’aborto per produrre questi vaccini.
“Anche molti altri candidati al vaccino che vengono sviluppati attualmente utilizzano linee di cellule derivate da bambini abortiti per la loro produzione”, sostiene la dichiarazione.
La storia medica recente mostra che la produzione etica di vaccini è possibile, sostengono le associazioni mediche, ricordando che “negli ultimi decenni, più di 50 vaccini virali sono stati approvati usando un virus attenuato o disattivato. Molti di questi vaccini non hanno utilizzato linee di cellule fetali derivate dall’aborto per la loro produzione”. “Il virus viene fatto crescere in laboratorio e immagazzinato, poi indebolito o disattivato per servire come vaccino sicuro”.
Alcuni istituti scientifici, come il John Paul II Medical Research Institute di Coralville (Iowa, Stati Uniti), hanno trovato modi etici per produrre vaccini senza ricorrere all’uso di cellule di embrioni o feti umani abortiti. L’Istituto usa ad esempio cellule staminali del cordone ombelicale e adulte.
“Questi e altri approcci etici danno incoraggiamento per il futuro sul fatto che nessun vaccino violerà la dignità della vita umana nella sua produzione”, si legge nella dichiarazione.
“Quando tutti i vaccini approvati saranno pienamente etici, dallo sviluppo alla produzione, le nostre organizzazioni guidate da medici e gli Americani che la pensano allo stesso modo non ne metteranno più in discussione l’utilizzo”.
Appello alla trasparenza
La dichiarazione ricorda che “i professionisti sanitari e i sistemi ospedalieri dovrebbero rendere nota al pubblico la fonte dei loro vaccini, con informazioni specifiche su quelli prodotti in modo etico. Offrire questa trasparenza a chi conta su di loro è la base di una buona assistenza medica”. “Chiunque partecipi a questo processo merita di conoscere la fonte del vaccino usato per permettergli di seguire la propria coscienza morale”.
“La maggior parte dei vaccini ha alternative etiche, e con le aspettative del pubblico circa opzioni etiche la produzione di vaccini non etici declinerà e verranno sostituiti da vaccini moralmente accettabili”.
“Il rispetto per la vita è fondamentale”, ricorda la dichiarazione, “e lo sfruttamento di bambini non nati per la produzione di vaccini è una violazione dei diritti umani di base. L’attuale pandemia è un’opportunità per tutti coloro che sono coinvolti nell’offrire assistenza medica ad aumentare le proprie aspettative e chiedere informazioni chiare che confermino un’assistenza e la prevenzione delle malattie moralmente corretta”.
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Il testo indirizza le persone interessate al sito web del Charlotte Lozier Institute (CLI) per informazioni sui potenziali vaccini contro il Covid-19, includendo dettagli circa il possibile uso di linee cellulari fetali derivanti dall’aborto. Il CLI ha pubblicato in questi giorni una nuova carta indicando se gli otto candidati principali al vaccino sostenuti da Operation Warp Speed siano prodotti o testati usando cellule derivate dall’aborto. L’analisi del CLI ha rivelato che la maggior parte dei candidati al vaccino non ha usato linee cellulare derivanti dall’aborto nella loro produzione. Vari hanno usato linee cellulari derivanti dall’aborto nei test di laboratorio, o questo uso non ha potuto essere determinato.
“Purtroppo, alcuni sviluppatori dei vaccini hanno messo in modo superfluo le famiglie americana in una posizione difficile scegliendo di usare linee cellulari fetali umane controverse nella produzione o nei testi, o per mancanza di trasparenza”, ha affermato il CLIin una dichiarazione. “Molti sviluppatori optano già per usare linee cellulari animali, cellule umani non fetali, lievito o uova di gallina. Esortiamo tutti gli sviluppatori ad avvalersi di queste opzioni. Farlo ridurrà l’esitazione sui vaccini in chi si oppone all’uso di linee cellulari fetali, aumentando l’impatto sulla salute pubblica del vaccino”.
Guida morale
Si è discusso della permissibilità morale di ricevere un vaccino che può essere stato prodotto o testato in parte con l’uso di materiale fetale umano derivato dall’aborto. Alla fine di novembre, i presidenti di due comitati della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti hanno affermato che non sarebbe “immorale essere vaccinati con” i vaccini contro il Covid-19 annunciati recentemente da Pfizer Inc. e Moderna.
“Né il vaccino Pfizer né quello Moderna hanno implicato l’uso di linee cellulari derivanti da tessuti fetali tratti dal corpo di bambini abortiti ad alcun tipo di livello di progetto, sviluppo o produzione”, hanno affermato i due presuli in una nota a tutti i vescovi statunitensi. “Non sono completamente senti da qualsiasi collegamento all’aborto, visto che sia Pfizer che Moderna hanno usato una linea cellulare contaminata per uno dei testi di laboratorio di conferma dei loro prodotti”.
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“C’è quindi una connessione, ma è relativamente remota”, hanno affermato i vescovi nella nota, una copia della quale è stata ottenuta dal Catholic News Service. “Alcuni sostengono che se un vaccino è collegato in qualche modo a linee cellulari contaminate è allora immorale essere vaccinati con questo. È un ritratto non accurato dell’insegnamento morale cattolico”.
Per chi lo riceve, hanno affermato citando l’insegnamento della Chiesa, “è moralmente permissibile accettare una vaccinazione quando non ci sono alternative e c’è un serio rischio per la salute”.
Il teologo morale cattolico John Haas, presidente emerito e senior fellow presso il National Catholic Bioethics Center, ha spiegato in un’intervista al National Catholic Register che la Congregazione per la Dottrina della Fede, nel documento del 2008 Dignitatis personae, ha affermato che la Chiesa “ricorda agli scienziati che il valore etico della scienza biomedica si valuta in riferimento al rispetto incondizionato dovuto a ogni essere umano”.
“Ad ogni modo, lo stesso documento indica che chi è lontano dall’atto malvagio dell’aborto e non è stato in alcun modo coinvolto in esso o nello sviluppo di linee cellulari da questo derivanti e può esserne del tutto inconsapevole può, per ragioni gravi, usare questi vaccini se non ce ne sono altri disponibili”, ha riassunto Haas.
“Le ragioni gravi potrebbero essere moralmente proporzionate per giustificare l’uso di questo ‘materiale biologico’. In questo modo, ad esempio, il pericolo per la salute dei bambini potrebbe permettere ai genitori di usare un vaccino sviluppato usando linee cellulari di origine illecita, tenendo a mente che chiunque ha il dovere di rendere noto il proprio disaccordo e di chiedere che il proprio sistema sanitario renda disponibili altri tipi di vaccini”.
Haas ha anche discusso l’uso da parte di Moderna e Pfizer’s della ricerca e dall’uso nei test derivante dalla linea cellulare HEK293, che aveva origine da un bambino abortito negli anni Settanta, e ha chiarito che la HEK293 non è stata usata nel processo di produzione, ma per test di conferma.
“Sarebbe stato meglio se non ci fosse stato alcun collegamento, ma non è stato usato per realizzare il vaccino, e quindi ci sarebbe stato un legame molto distante”, ha detto Haas. “Dall’altro lato, il vaccino AstraZeneca/Università di Oxford viene prodotto in linee cellulari fetali derivanti dall’aborto”.