Ilaria Orlando muore nel 2018 dopo cinque anni di lotta contro il tumore. La mamma ci offre la sua testimonianza di dolore e gratitudine e ci confida i segni del legame misterioso fra la figlia e San Giovanni XXIIIIo e Iaia (Ilaria Orlando) condividiamo la data di compleanno (oggi!), l’ho scoperto quando sua mamma Ida Di Natale mi ha chiamato qualche tempo fa per raccontarmi la loro storia.
Ma c’è un grande Santo con cui Ilaria condivide non solo il giorno della sua venuta al mondo ma anche quello della nascita al Cielo: San Giovanni XXIII.
Il legame di Ilaria Orlando con il Papa buono
Un connubio speciale e misterioso quello che lega la piccola con il Papa buono.
Lo scoprirete leggendo la bellissima testimonianza che mi ha inviato mamma Ida, in cui alla fine si comprende fino a che punto i loro due percorsi di vita si siano intrecciati in uno straordinario dialogo spirituale.
“Che mistero il Cielo!” scrive don Valentino Ferrari, ex parroco di Romano di Lombardia dove risiede la famiglia di Ilaria Orlando, in una memoria in cui ricorda la bambina e le coincidenze, o meglio Dioincidenze, che hanno segnato la sua giovanissima vita. A proposito del giorno del funerale racconta:
Nel tragitto da Bergamo a Romano sul carro con Ilaria, pensavo ai misteri che avvolgono la vita di ciascuno di noi, e come ognuno nel tempo, breve o lungo su questa terra, debba compiere una missione; lei l’ha compiuta nella sua breve infanzia, mettendo in moto un circolo di bene che ha coinvolto e continua a coinvolgere migliaia di persone.
Il sogno di Iaia
Io ho “conosciuto” Ilaria lo scorso anno attraverso qualche articolo di giornale che raccontava l’operato dell’associazione Il sogno di Iaia. La Onlus era nata per raccogliere i fondi necessari per donare a Ilaria una speranza di guarigione, trasferendosi insieme alla sua famiglia a New York per curarsi presso il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center.
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La missione di Ilaria Orlando
Ancora oggi Ida non si capacita della generosità ricevuta: donazioni da tutto il mondo, gente comune e personaggi famosi che senza conoscere alcun particolare della vita di Iaia, senza mai averla neppure vista in volto, hanno aperto il cuore e il portafogli per amore della vita.
Quel circolo di bene di cui parlava don Valentino.
Questa la missione di Iaia, questo forse il senso della sua sofferenza, come ha sottolineato suor Claudia Ceribelli che ha accompagnato Ilaria nella preparazione alla Prima Comunione:
Un giorno, a tu per tu, le ho accennato che Gesù le voleva molto bene e che aveva bisogno della sua sofferenza per unirla alla sua e così per poter fare molto più bene. Non so se questo invito ad offrire il suo dolore, fatto con parole semplici, possa averla ispirata a vivere al meglio la sua malattia; non ne ho nemmeno la pretesa. Posso invece testimoniare la sua serenità, quella sì, anche quando stava molto male. Certamente un grande merito lo hanno avuto i suoi genitori e soprattutto la fede della mamma, che l’hanno aiutata a dare senso ad ogni passo doloroso e ad ogni giorno difficile. Ilaria ha vissuto ogni giorno, bevendo a pieni sorsi la vita – nonostante tutto – perché i genitori hanno continuato a darle la vita ogni momento…
“L’amore è la risposta a tutto”
Ringrazio Ida che ha voluto affidarmi generosamente questa storia bellissima per condividerla con i nostri lettori. Nonostante il dolore immenso per la morte della sua bambina, Ida mostra una gratitudine profonda, una speranza infinita, sentimenti che ci dona senza la pretesa di voler insegnare nulla ma con la certezza che “l’amore è la risposta a tutto”.
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Carissima Silvia,
scrivo queste righe per raccontare la mia bambina, Ilaria Orlando, diventata un bellissimo angelo il 3 giugno 2018, a soli 9 anni dopo un viaggio nella malattia durato 6 anni.
Ilaria è una bambina benedetta dalla luce dell’amore, di quell’amore delicato, profondo fino a diventare palpabile, un amore che è penetrato nel cuore di chi ha potuto conoscerla o conoscere la sua storia.
Iaia al Santo Padre: “Grazie per ciò che ho ricevuto nella vita”
Anche Sua Santità Papa Francesco ha benedetto con il suo amore la nostra piccola.
In Sala Nervi nel dicembre 2014 via Skype (ilcentro.it), poi nella Chiesa di Santa Marta (il 25 febbraio 2016, quel giorno Ilaria gli disse “Grazie per ciò che ho ricevuto nella vita”).
L’emozione provata in quell’occasione fu strana. Eravamo partiti con la consapevolezza di incontrare il Papa, una persona molto importante, e invece abbiamo avuto la sensazione di incontrare un uomo e servitore della Chiesa, che ha scherzato e riso insieme ai bambini.
Ilaria Orlando e il Papa buono
Quella fu anche la prima occasione in cui Ilaria incontrò il Papa buono. Andammo a visitare la basilica di San Pietro e ci avvicinammo all’altare a lui riservato. Non prestai particolare attenzione all’evento.
Alcuni mesi dopo essere tornati in bergamasca la bambina e nonna Rosanna espressero il desiderio di fare visita al santuario a lui dedicato nel suo paese natale Sotto il Monte.
Andammo tutti in famiglia accompagnati dai nonni Rosanna e Bruno. Trascorremmo un pomeriggio sereno e tranquillo.
Ci colpì in modo particolare la sensazione di armonia e di luce che provammo, quando visitammo il giardino della pace.
Tutti noi siamo guidati verso un qualcosa di più grande
Da allora i giorni trascorsero uno dietro l’altro tra terapie, visite mediche, esami e tanta voglia di vivere ogni momento di felicità, che la vita ci aveva riservato.
Vorrei scrivere tante parole per raccontare Ilaria: sono molti i ricordi e le emozioni che affollano la mia mente e il mio cuore.
Forse un giorno ci riuscirò.
Oggi, con fatica provo a renderti partecipe degli ultimi eventi della sua vita con noi e della forte convinzione che Ilaria abbia lasciato una traccia profonda nei nostri cuori. Mi sembra di scorgere un messaggio, in cui tutti noi siamo guidati verso un qualcosa di più grande, a volte inconsapevolmente.
Ilaria ci ha nutrito della sua forza silenziosa
La nostra famiglia è originaria dell’Abruzzo ma attualmente risiede in provincia di Bergamo, a Romano di Lombardia.
Sin da quando Ilaria era piccola ho avuto la forte sensazione di aver ricevuto un dono prezioso, un tesoro che si è svelato negli anni, durante i quali la bambina ci ha nutrito della sua forza silenziosa, affrontando i momenti difficili e le prove dure, che la vita le ha riservato, con sorprendente naturalezza.
Nel 2018, erano ormai 6 anni che Ilaria combatteva la sua malattia. Nel mese di aprile era stata sottoposta ad una terapia particolarmente invasiva.
Sapevamo che in quel periodo l’urna con la salma del Santo Papa Giovanni XXIII sarebbe tornata nella sua terra natìa. Appena possibile insieme a lei decidemmo di andare a far visita a Sotto il Monte: è uno di quei posti in cui il cuore si rasserena e il senso di pace ti penetra.
La preghiera di Ilaria nel santuario di San Giovanni XXIII
Ci siamo soffermati nel Giardino della pace. Lì sia Ilaria che il suo fratellino Alessandro hanno voluto scrivere su una calamita la loro preghiera. Non condivisero con me il loro pensiero ma sbirciai velocemente. Trascorremmo il resto del pomeriggio nella pace, affidandoci al Santo Papa e passeggiando nei dintorni del santuario.
Purtroppo, poco dopo, le sue condizioni generali peggiorarono e doveva ricevere quotidianamente una terapia in endovena in ospedale.
La gioia di Iaia nell’assistere alla peregrinatio del corpo del Papa buono
È così che il 27 maggio, accompagnata dal papà, poté assistere alla visita dell’urna del Papa presso il CUP dell’ospedale di Bergamo, a lui dedicato.
Non ero presente ma mi disse che le aveva fatto piacere incontrarlo.
Purtroppo, la salute della bambina si aggravò ulteriormente e nei giorni immediatamente successivi fu necessario ricoverarla.
Per quanto le condizioni non erano ottimali, sembrava che potessero essere tenute sotto controllo ancora per qualche tempo.
Iaia in terapia intensiva
A discapito di ogni previsione, la notte tra il 30 e il 31 maggio (alle ore 3:00) la situazione precipitò all’improvviso: Ilaria ebbe una grave crisi respiratoria e la portarono urgentemente in terapia intensiva.
Era giunto per lei il momento di separarsi da noi.
Ha lottato per 3 giorni, rimanendo sempre vigile, consapevole di dove stava andando.
Ha affrontato tutto con molta serenità e fiducia, ha pregato insieme a Don Valentino, il parroco del nostro paese, che le ha donato l’estrema unzione e ci ha accompagnato con la sua solita tempra in quei giorni di dolore senza mai piangere… semplicemente vivendo il suo momento fino alla fine.
Nei 6 anni trascorsi vicino alla mia bambina, la sofferenza mi ha sempre accompagnato, nel tempo ho imparato ad accettare ciò che la vita le aveva riservato e insieme a lei a cercare la luce nel buio di un dolore troppo grande, spesso rivolgendomi alla Madonna.
La preghiera di Ida alla Madonna
Nei momenti di più profonda disperazione l’ho spesso pregata come madre affinché potesse donarle un gesto di estremo amore materno: una dolce fine, che purtroppo viene riservata raramente ai bambini malati di tumore.
Eppure Ilaria ha ricevuto questo grande dono: è accaduto qualcosa di eccezionalmente straordinario, è come se il cielo avesse avuto per lei un gesto di profonda e caritatevole pietà perché il momento di salutarla è arrivato inaspettato ed è giunto come una carezza sul cuore della bambina, che si è addormentata affidandosi alla vita.
Ilaria Orlando muore il 3 giugno 2018, lo stesso giorno di Papa Roncalli
Così il 3 giugno 2018, dopo 3 giorni di passione, nello stesso giorno del Santo Papa Buono, Ilaria è spirata.
In quel momento ho avuto la sensazione che una luce di amore si fosse sprigionata intorno a noi.
Per me è stato come se la mia principessa mi avesse lasciato solo dopo avermi plasmato e forgiato con la sua tempra e il suo amore.
Non piansi… se non raramente… era stata una grande maestra di vita e di gioia, era giusto testimoniare in noi il suo insegnamento.
Il ricordo più forte di quei momenti e di quei giorni era proprio la sensazione di un amore infinito… un amore che andava oltre la separazione… una luce che irradiava da lei intorno a noi.
Pensavo che fosse il suo dono esclusivo per me, sua madre, che solo io potessi percepire tutto ciò ma i giorni successivi mi hanno sorpreso.
Il funerale di Iaia? un giorno pieno di luce
Il giorno del funerale fu un giorno pieno di amore e luce, in cui ci fu l’abbraccio universale ad Ilaria.
La chiesa era gremita di bambini, parenti, amici, conoscenti e persone che semplicemente volevano darle un ultimo saluto.
Don Valentino con i parroci della chiesa di Romano di Lombardia e i padri della Congregazione della Sacra Famiglia di Martinengo concelebrarono la messa.
Suor Claudia, che aveva seguito la sua catechesi, organizzò il coro dei bambini, con cui aveva ricevuto il sacramento della Prima Comunione.
Durante l’omelia Padre Edoardo (Dirigente della scuola Sacra Famiglia di Martinengo frequentata dalla piccola) ha espresso parole significative e profonde, leggendo una favola sul Paradiso scritta da Ilaria e dal fratellino pochi mesi prima, rasserenando i nostri cuori.
Uscimmo tutti più ricchi!
Ilaria Orlando: nata e morta lo stesso giorno di Papa Giovanni XXIII
Nei giorni successivi scoprimmo altri segni. Ilaria è nata e morta gli stessi giorni di Papa Giovanni XXIII e ha trascorso gli ultimi 3 giorni di passione, come per il santo Papa, prima di spirare.
“Caro Papa, fammi guarire il più presto possibile”
Spinta da un forte sentimento, tornai a Sotto il Monte con mia madre, cercai il messaggio che lei aveva scritto sulla calamita del Giardino della Pace… “Fammi guarire il più presto possibile”… ho pianto perché era stata esaudita la sua preghiera.
Sentivo di dover renderti partecipe di tutto questo amore e di tutta questa luce, della sua gioia di vivere sempre presente, del suo coraggio nei momenti più duri del suo viaggio, del suo sorriso dolce e frizzante, della sua risata divertita, della sua tempra e della sua forza d’animo.
Siamo profondamente grati a Dio per i doni ricevuti e oggi sono qui che resto in ascolto, aspetto di scoprire il disegno riservato per noi, con l’unica grande certezza che l’amore è la risposta a tutto.
Ti prego, pregate per la mia famiglia, per il mio bambino Alessandro e per mio marito Giovanni. Noi ci affidiamo alla Madonna, Madre santissima.
Grazie,
Ida Di Natale