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Siria: le famiglie cristiane vivono in condizioni disumane, dice una religiosa

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José Miguel Carrera - pubblicato il 20/11/20
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“Non conosco alcuna altra società del Medio Oriente i cui membri vivano attualmente in condizioni così terribili”Disperazione, povertà generalizzata, mancanza di medicinali, interruzioni costanti e prolungate nella fornitura dell’elettricità e dell’acqua potabile. Il racconto di suor Annie Demerjian, della Congregazione di Gesù e Maria, alla Fondazione ACS, è molto esplicito. “Viviamo senza dubbio il periodo peggiore della nostra storia”, afferma.

La terribile condizione della Siria

La dura realtà descritta dalla religiosa è una conseguenza di “10 anni di guerre sanguinose” e dell’imposizione di varie sanzioni economiche.

Come se non bastasse, la Siria sta affrontando anche la pandemia di coronavirus. Il risultato è drammatico: l’elevatissimo tasso di disoccupazione e l’aumento del costo della vita a livelli insopportabili stanno portando la comunità cristiana alla disperazione.

“Non conosco alcuna altra società del Medio Oriente i cui membri vivano attualmente in condizioni così terribili”, ha affermato suor Annie, responsabile da quasi dieci anni delle campagne di aiuto della Fondazione ACS nelle città di Aleppo e Damasco


SYRIA; FRANCISCAN;FATHER LUFTI
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Sostenere i cristiani in Siria

Nell’intervista che ha rilasciato a Maria Lozano, responsabile della comunicazione internazionale di ACS, suor Annie ha sottolineato l’importanza del sostegno che la comunità cristiana ha ricevuto dalla Fondazione.

“Nel corso di tutti questi anni, l’aiuto di ACS è stato un salvagente e una fonte di speranza per le famiglie cristiane, che vivono in condizioni veramente disumane. La povertà è generalizzata, mancano le medicine, a volte non abbiamo acqua o elettricità per lunghi periodi. Per molti la vita è quasi insopportabile. La maggior parte delle famiglie siriane si sente molto colpita a livello psicologico e materiale”, ha avvertito la religiosa.

L’aiuto della Fondazione ACS interessa attualmente 273 famiglie ad Aleppo e un altro centinaio a Damasco, la capitale siriana. “Grazie al sostegno della Fondazione ACS, possiamo offrire loro ogni mese aiuti di base, inclusi buoni per l’acquisto di beni essenziali come cibo e gas per cucinare. Ora con l’inverno compriamo sterilizzatori e medicinali”, ha riferito suor Annie.

Un aiuto concreto

In mezzo alla disperazione, la certezza dell’aiuto da parte di istituzioni solidali come la Fondazione ACS è fonte di grande conforto. La religiosa riconosce e ringrazia per tutto lo sforzo canalizzato verso le famiglie cristiane in Siria, ritenendolo “veramente necessario in un Paese in cui la desolazione e lo scoraggiamento stanno aumentando e bisogna seminare la speranza”.

Suor Annie, che coordina un’équipe di appena 5 persone, ha anche spiegato che ogni volta che fanno visita alle famiglie cristiane “ci dicono con un sorriso caloroso che tutti i giorni pregano per la Fondazione ACS e per i suoi benefattori”.

“A nome delle Suore di Gesù e Maria e di tutta l’équipe di sostegno, vorremmo ringraziare per l’appoggio continuo”, ha concluso la religiosa.