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Il “miracolo dell’onda” avvenuto in Colombia e documentato da Carlo Acutis

TUMACO
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Lucía Chamat - pubblicato il 07/11/20
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Nella Giornata Mondiale per la Presa di Coscienza sugli Tsunami, si ricorda un miracolo eucaristico in Colombia che salvò la popolazione di Tumaco nel 1906Antonio Araújo ha sentito raccontare dal nonno come una gigantesca onda marina stesse per cancellare dalla mappa il paese di Tumaco e come la misericordia di Dio si sia manifestata quando il sacerdote usciva con l’ostensorio e le acque si sono calmate.

Noto come “il miracolo dell’onda”, è uno dei miracoli eucaristici registrati sulla sua pagina Internet dal beato Carlo Acutis, di cui è stato testimone il nonno di Antonio, come anche suo padre, che era ancora un bambino in quel gennaio 1906.


CARLO ACUTIS
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“Mio nonno diceva che erano stati a Messa nel tempio in cui in seguito è stata eretta la cattedrale, e dalla chiesa verso l’esterno era tutto mare. All’epoca c’erano due sacerdoti in paese, e quando i fedeli si sono resi conto di quello che stava accadendo sono andati dal parroco, hanno preso le immagini e sono usciti portandole in spalla”, riferisce Antonio.

Fra’ Gerardo Larrondo, agostiniano recolletto e parroco di Tumaco, ha consumato tutte le ostie, riservando quella grande, che ha esposto nell’ostensorio, ed è andato con la popolazione verso la spiaggia della località colombiana, sulle coste del Pacifico.

Il racconto di padre Pedro

Così racconta padre Pedro Corro nel suo libro Agustinos amantes de la Sagrada Eucaristía:

“Come elettrizzati dalla presenza di Gesù, e di fronte all’atteggiamento deciso del suo ministro, tutti hanno proseguito piangendo e invocando la Divina Maestà di avere misericordia di loro. Il quadro doveva essere sicuramente il più tenero e toccante che si possa immaginare, essendo Tumaco un paese di varie migliaia di abitanti, tutti radunati lì temendo una morte tragica”.

Il nonno di Antonio gli diceva che si era trattato di un’enorme ondata nera e che padre Gerardo aveva lanciato l’ostia in aria – anche se altri dicono che la tenne in mano – mentre padre Julián, suo collaboratore, si era reso conto che il mare si era fermato e tutti avevano iniziato a gridare “Miracolo, miracolo, miracolo”.

Le acque arrivarono fino alla vita del parroco ma non toccarono Gesù Sacramentato e cominciarono ad arretrare:

“Come ostacolata da un invisibile potere superiore a ogni potere della natura, quell’onda si era fermata istantaneamente, e l’enorme montagna d’acqua, che minacciava di cancellare dalla faccia della terra il paese di Tumaco, iniziò a retrocedere per poi recuperare il suo livello ordinario e l’equilibrio naturale”, ha aggiunto padre Corro.

TUMACO

tumaco-narino.gov.co

L’unico miracolo?

Antonio, che ha sempre ascoltato questo racconto, che ha segnato la sua fede, ha partecipato per 37 anni alle 40 ore di Adorazione con cui ogni mese di gennaio si rende grazie a Dio per questo miracolo. Per più di tre decenni ha servito nella cattedrale di Sant’Andrea di Tumaco come sagrestano.

“Il mio Signore Gesù mi ha detto che lì sarei stato suo servitore, l’ho fatto instancabilmente e ho visto tutti i giorni la gloria di Dio”, dice.

Assicura anche che non si tratta dell’unico miracolo avvenuto nella regione, menzionando l’apparizione di un’immagine di Gesù di Nazareth nel vicino paese di Roberto Payán e un’altra minaccia di tsunami una notte di più di dieci anni fa, dalla quale ci si è liberati grazie a una sentita preghiera al Signore.


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Più di recente ha visto l’azione di Dio nella sua famiglia quando lui, sua moglie e il figlio sono guariti dal coronavirus.

“Siamo rimasti vari giorni senza aprire la porta di casa, e il settimo giorno, quando mi sono messo a recitare il Rosario, ho visto un raggio di sole davanti a casa mia, l’immagine della Santissima Vergine con il bambino in braccio e quella del Signore della Misericordia. Per grazia di Dio siamo guariti da questo virus che voleva ucciderci”, ha affermato quest’uomo dalla fede incrollabile e un grande amore per Gesù e la Vergine.

Un popolo benedetto

Della stessa opinione è anche la signora Nelly Castillo, un’abitante di Tumaco per la quale nonostante i problemi il suo è un popolo benedetto da Dio:

“Siamo lontani dalla capitale del Paese, ci emarginano perché siamo afrodiscendenti, non ci sono abbastanza posti di lavoro, abbiamo vissuto la violenza associata a coltivazioni illecite, ma anche così siamo benedetti da Dio con sacerdoti che hanno coltivato la fede e con miracoli come quello del 31 gennaio 1906”.

La signora, orgogliosa della fede e delle tradizioni culturali del Pacifico colombiano, partecipa fin da bambina ai tre giorni di Adorazione al Santissimo che riuniscono fedeli, scuole, autorità pubbliche, imprese e congregazioni religiose e finiscono con una processione nel paese, passando anche sulla spiaggia in cui è avvenuto il miracolo.


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Jaime Córdoba, seminarista con esperienza nella diocesi di Tumaco, afferma che bisogna passare dal miracolo alla vita, e insegnare alle nuove generazioni a valorizzare l’Eucaristia come elemento fondamentale:

“Gli anziani fanno l’impossibile perché il miracolo venga riconosciuto e ricordato, e quando non ci saranno non si può rimanere senza nessuno che lo promuova”.

In questo senso, la Chiesa cattolica e gli abitanti di Tumaco continueranno a lodare Dio e a ricordare il miracolo, diventato ancora più noto, anche tra gli stessi Colombiani, grazie alla recente beatificazione di Carlo Acutis, che lo ha incluso nella sua pagina.