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Muore nel “suo” ospedale. Il prete: Lorenzo Bagozzi è un testimone di Dio

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 05/11/20
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Il giovane cardiochirurgo bresciano è morto nell’ospedale di Padova, proprio dove ha salvato molti malati. Chierichetto, animatore della sua parrocchia, Lorenzo “ha condiviso con tutti i doni ricevuti da Dio”

Lorenzo Bagozzi è stato “testimone di Dio” volato via troppo presto, stroncato da un malore improvviso. E’ morto nei giorni scorsi il giovane e promettente cardiochirurgo di Remedello, in provincia di Brescia. Venne trovato dal padre mentre, nel suo letto, si trovava già in gravi condizioni.

Da allora – è passato più di un mese – Lorenzo non si è più ripreso, e il 30 ottobre è arrivata la notizia che nessuno voleva sentire. La sua dipartita a soli 32 anni. C’è un intero paese stretto attorno al dolore della famiglia del giovane cardiochirurgo deceduto nel reparto Rianimazione dell’ospedale di Padova. Proprio dove poche ore prima aveva svolto il suo ultimo turno di lavoro (Brescia Oggi, 31 ottobre).

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Lorenzo Bagozzi – Facebook
La festa fatta a Lorenzo al suo paese dopo la laurea.

Dal Grest al volontariato in Africa

«Non ci si può dimenticare di un dono di Dio», con queste parole colme di emozione don Adolfo Piotto, nella piazza della parrocchiale di Remedello ha ricordato Lorenzo Bagozzi durante i funerali.

La giovane età e la profonda fede di Dio sono raccontate con commozione e lucidità: «Ho visto Lorenzo crescere – ha raccontato il parroco – da quando aveva 11 anni. Prima studente, poi chierichetto, animatore al Grest, volontario, medico in Africa per sei mesi, prima di entrare di ruolo nel suo ospedale. Lorenzo Bagozzi è stato testimone di bontà e i doni che ha ricevuto da Dio li ha condivisi con tutti noi».



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“Sei stata una persona buona e educata”

«Non voglio credere a quello che è successo. Sei stato paziente nel tuo stesso reparto – ha affermato con la voce rotta dalla commozione -. Hai conquistato tutti con il tuo modo di fare, pian piano sei entrato nella vita delle persone che ti hanno voluto bene. Sei stata una persona buona, educata, sempre disponibile. Eri semplicemente troppo» (Brescia Oggi, 3 novembre).


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“Aveva la capacità di mettere tutti d’accordo”

Il consigliere regionale Francesca Ceruti, già sindaco di Remedello, ha messo in risalto una delle tante doti di Lorenzo: «Era una di quelle rare persone che mette tutti d’accordo. Dote che pochissimi hanno. A chiunque hai incontrato hai lasciato un ricordo positivo». Oltre alla sorella Lorenzo ha lasciato il padre Luca, la madre Mariagrazia e il fratello Roberto.


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