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Come vivere senza paura in un mondo pieno di minacce?

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Carlos Padilla - pubblicato il 05/11/20
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La mia pace non risiede in quello che fanno gli uomini, nelle misure che adottano per evitare i contagi…Tutti vogliono essere felici. Lo desidero anch’io con tutte le mie forze. Voglio essere toccato da Dio dall’alto. Voglio avere una vita piena.

E mi è chiaro che una vita piena non dipende dall’esteriorità, da quello che tutti vedono. Una vita apparentemente piena può non esserlo quando gratto dolcemente sollevando la pelle.

E allora vedo quello che abita davvero nella mia anima: una profonda insoddisfazione, un grande vuoto. Non è tutto oro quello che luccica. Non va bene tutto quello che sembra in ordine.

Non è nemmeno male quello che ha l’odore del fallimento. È tutto più complesso, più sottile, o forse più semplice. La mia vita può essere infelice quando decido che sia così. Può essere piena quando il mio sguardo la vede completa. So che tutto accade nel profondo del mio cuore.

RAINBOW

Public Domain

Ricordare le beatitudini

Beato me quando rido, quando piango, quando mi perseguitano, quando fallisco. La beatitudine di Dio mi dice che la mia vita è perfetta essendo imperfetta.

Mi dice che la felicità è dentro di me, a portata di mano, e non fuori. Che nessuno può togliermi una virgola di pace, né di gioia. Nessuno può decidere com’è stata la mia vita, come sono io.

Solo io ho in mano le redini della mia vita. Posso ridere, posso piangere, posso amareggiarmi, posso essere felice. Il giudizio altrui non mi condanna, solo il mio lo fa.

Quando non mi perdono errori perdonabili, quando non accetto le mie decisioni prese male o bene.

Sono io che getto a terra tutti i miei sogni e faccio fallire le mie illusioni, riempiendomi di amarezza. Commentava Jesús Adrián Romero:

“Guardo la mia storia e confesso di avere molte ragioni per essere felice”.

Guardo il passato e vedo una felicità che supera le mie aspettative. Tanti motivi per essere felice, per ringraziare. Sono io che vedo il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, la vita come un mezzo fallimento o completamente felice.

WOMAN, DEW, HAPPY

S.Myshkovsky | Shutterstock

Il Santo è un uomo felice

La santità ha molto a che vedere con la felicità, lo so molto bene. Il santo è un uomo felice perché confida. Dice Eduardo Punset:

“La felicità è l’assenza di paura”.

La paura scompare quando la mia vita riposa in Dio ed Egli sostiene tranquillo il timone della mia barca. È in Lui che riposa la vita dei santi.

In quegli uomini di Dio, bambini fiduciosi, diventa realtà il paradosso delle beatitudini.

Piango di compassione per chi soffre e sono felice nelle mie lacrime. Piango per l’amore perduto, per l’assenza delle persone care, per il fallimento che non volevo, e resto felice, perché Dio mi sostiene.

Sono perseguitato in modo ingiusto e fallisco avendoci provato, mi diffamano e mi insultano, macchiando il mio nome e la mia fama, e sono felice, perché dipendo totalmente da Dio, e non dal giudizio degli uomini.

Vivo nell’incertezza di questa vita senza controllare niente e sono felice, perché non ho paura di perdere nulla di ciò che possiedo, perché ho posto tutto fin dall’inizio nelle mani di Dio.

E confido nel Suo amore che mi sostiene nel cammino pieno di minacce. Non importa, le Sue mani mi alzano prima che cada o dopo essere caduto.

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STORM
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La pace nelle difficoltà

In momenti difficili come quelli che vivo oggi, la felicità non me la danno le notizie minacciose che ascolto con paura, né i migliori auguri.

La mia pace non risiede in quello che fanno gli uomini, nelle misure che adottano per evitare i contagi. Non sono più felice se mi tolgono dall’isolamento, né mi amareggio per il fatto di essere confinato.

Vivo nella pace che deriva dal fatto che Dio mi sostiene. La mia felicità ha a che vedere con il mio modo di vivere in Lui, radicato. Sono beato se confido, perché il Regno è mio, mi appartiene.

Sono fatto per il cielo, mentre lascio il mio seme sulla terra. Sono beato perché l’amore di Dio sostiene i miei passi e mi dona la capacità di camminare fiducioso.

Non temo nulla perché ho consegnato a Lui tutte le mie paure, e Gli ho detto di non allontanarsi da me.

I santi non sono perfetti, non fanno tutto bene, semplicemente si sono spogliati di molte pretese. E hanno imparato a vivere attaccati a Dio, aggrappati al Suo petto, al Suo costato aperto, alla ferita della sua anima.