Il coronavirus sta mettendo a dura prova il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, trasferito in terapia intensiva 2. “Ma è vigile e collaborativo”
Peggiorano le condizioni di salute del cardinale Gualtiero Bassetti, colpito da coronavirus. Ieri mattina è stata diramata la richiesta a tutti i monasteri d’Italia di pregare. Un tam tam velocissimo che si è diffuso discretamente presso tante comunità religiose pronte ad intensificare momenti di preghiera per la salute del presidente della Cei.
Tra i primi che si sono mobilitati per divulgare con maggiore velocità il messaggio è il movimento del Rinnovamento dello Spirito e il Forum Cultura Pace e Vita. Solo quattro giorni fa la Cei, in una nota, rassicurava che lo stato di salute del cardinale non destava preoccupazione ed era in via di miglioramento (Il Messaggero, 3 novembre).
“Trasferito nella terapia intensiva 2”
L’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Cei riferisce in una nota il quadro clinico del paziente affetto dal coronavirus. «Il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, ricoverato dallo scorso 31 ottobre presso la struttura di Medicina d’Urgenza Covid 1 dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, è stato trasferito dai sanitari che lo hanno in cura nella terapia intensiva 2, dove proseguono le terapie del caso».
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“Variazione dei parametri vitali”
«Il trasferimento è avvenuto durante la notte – prosegue la nota – dopo una variazione dei parametri vitali. Il cardinale è vigile e collaborante». I sanitari dell’Azienda ospedaliera di Perugia emetteranno nel corso della giornata un nuovo bollettino medico sullo stato di salute del cardinale Bassetti: l’evoluzione del coronavirus, come è noto, non è prevedibile. (Agensir, 3 novembre).
I vescovi pregano per lui e tutti i malati. E scrivono in una nota i vescovi italiani: «l conforto e la presenza dello Spirito Santo sostengano quanti oggi sono duramente provati dalla malattia. Il Signore Risorto non farà mancare la sua rassicurante presenza».
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