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Il giorno in cui la commemorazione dei fedeli defunti è stata celebrata per la prima volta

Odilo of Cluny
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Aliénor Goudet - pubblicato il 02/11/20
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Nessuno ignora Ognissanti e il suo ponte, ma gli stessi cattolici tendono a porre in secondo piano la commemorazione dei fedeli defunti che sopraggiunge l’indomani. Instaurata da sant’Odilone di Cluny (962-1049) e celebrata per la prima volta proprio a Cluny (998), questa celebrazione ha lo scopo di accompagnare le anime sante del Purgatorio verso il Paradiso.Cluny, 998. Cominciava a farsi tardi, all’abbazia di Cluny, quando le campane della chiesa suonavano la fine dell’ultima messa della giornata. Uno a uno, i fedeli salutavano l’abate Odilone prima di riprendere la strada di casa. Fu allora che una giovane donna, tutta vestita di nero, s’avvicina a lui. Umidi gli occhi e sfuggente lo sguardo, domandò con voce tremante:

Padre abate, mio padre è morto all’improvviso e senza confessione qualche giorno fa… il Signore lo accoglierà?

Preso in contropiede dalla domanda imprevista, il cuore di Odilone trasalì – e sì che non era la prima volta che gli fanno una domanda del genere. Come ogni volta, però, non era sicuro di saper rispondere.

– Suo padre era un uomo buono?

– È stato un bravo cristiano per tutta la vita, ma è morto accusando Dio di averlo fatto morire.

– I delirî di un malato non ne riflettono l’anima: suo padre espierà le sue ultime colpe in Purgatorio: il Paradiso non gli sarà precluso.

Un sospiro poco convinto sfuggì alla giovane donna, la quale ad ogni modo ringraziò l’abate prima di andarsene. Lo scrupolo però non lasciò Odilone. Dopo aver congedato i chierichetti s’inginocchiò davanti all’altare a pregare per il defunto.


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Da sempre si domandava che cosa accadesse alle anime non sufficientemente cattive da rigettare Dio ma non abbastanza pure da essere assunte accanto a Cristo. Da quando gli era stata riportata la visione di quell’eremita mediterraneo l’angoscia non faceva che crescere: non cessava di immaginarsi le anime gementi di paura e di sete, errabonde in una terra ostile. Tentano di avanzare verso una luce accecante, ma mostruose creature tendevano loro insidie perché non progredissero.

Strano concetto, quello di Purgatorio

Dunque chi prega per quelle miriadi di anime dimenticate? Chi le libererà da quelle ombre malefiche? Domanda senza risposta che non manca mai di turbare il suo sonno. Strano concetto, quello di Purgatorio. Da una parte crudele, intriso di pene personalizzate per ciascuno dopo la morte. Dall’altra misericordioso, perché accorda ai peccatori un’ultima possibilità…


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Secondo la visione dell’eremita, la preghiera fa mollare la presa ai demonî. Odilone pregava dunque ogni giorno per loro. Ma quante anime si possono salvare con qualche cantico in più? All’improvviso l’abate s’interruppe, avendo realizzato l’assurdità di certi pensieri:

Che orgoglio, Odilone! Non te ne credevo capace [si rimproverava sornione]. E quale uomo può pretendere di compiere da sé un simile ufficio?

La soluzione è molto semplice, in fin dei conti: i fedeli pregano per l’intercessione dei santi che si trovano già al cospetto di Dio: e allora perché non intercedere per quelli che non hanno terminato il loro cammino verso il regno eterno? E non è forse dovere dei cristiani pregare per la salvezza delle anime, così che esse superino le loro prove e recuperino la purità necessaria a stare al cospetto di Dio?


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Se pensassimo alle anime sante del Purgatorio come pensiamo a quelle del Paradiso le preghiere d’intercessione si moltiplicherebbero esponenzialmente.

A Cluny il primo “2 novembre” della Chiesa

Neanche a parlare di aspettare l’anno dopo per attuare il progetto! Dopo un rapido segno di croce, Odilone si precipitò in presbiterio per annotare le proprie intuizioni.

Così la prima Commemorazione dei Fedeli Defunti ebbe luogo a Cluny il 2 novembre dell’anno 998. Approvata da papa Leone IX (1002-1054), la tradizione si diffuse in tutta la cristianità. Il giorno dei Morti divenne una festa universale della Chiesa nel XIII secolo: ha lo scopo primario di pregare per i defunti in Purgatorio, ma facendolo rinfresca la fede nell’immortalità dell’anima.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]