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I Libri delle Ore: tesori di miniature da contemplare

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Caroline Becker - pubblicato il 28/10/20
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Grazie alla folle passione del Duca di Aumale per i libri delle Ore, il castello di Chantilly ha la grazia di possedere oggi più di una sessantina di manoscritti eccezionali. Questi preziosi oggetti, che accompagnavano nella quotidianità la preghiera dei fedeli, sono oggi esposti nel bellissimo Cabinet des Livres del castello e resteranno visibili fino al 30 gennaio 2021.Principale strumento pedagogico di fede e di vita spirituale nella sfera privata, il Libro delle Ore è quel che si potrebbe chiamare “il primo best-seller” di uso intensivo. Letto e riletto, esso accompagna il cristiano nel corso della sua giornata, segno dell’importanza della preghiera e della lettura individuale alla fine del Medio Evo. Trasmesso di generazione in generazione, con pietà e con cura, il libro delle Ore è un oggetto prezioso sia per i testi che contiene sia per la cura espressa dai pittori che ne rinnovano l’iconografia lungo le evoluzioni spirituali, artistiche o tecnologiche.

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© ctanierephotographie | Copie et utilisation interdite sans autorisation, seul le partage sans modification est autoris

Facile e gradevole, il suo uso restò dapprima appannaggio del ceto aristocratico e principesco, per poi estendersi, più tardi, a meno anguste fasce sociali. Lo si regalava dunque in occasione di un matrimonio, per aiutare i bambini nell’apprendimento della lettura, oppure diventava anche un “libro di ragione” in cui si annotava la storia degli eventi famigliari. Spesso trasmessi dalle donne di generazione in generazione, i più belli libri delle Ore sono foderati in velluto o racchiusi in una custodia ingioiellata. Quelli di costo più contenuto, in formato tascabile per poter essere letti in chiesa o lungo le vie di un pellegrinaggio, sono purtroppo scomparsi quasi tutti.


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Il Duca di Aumale, un principe innamorato dei libri delle Ore

Sensibile sia alla bellezza dell’oggetto sia alla carica spirituale che ne promanava, il Duca di Aumale (1822-1897), figlio di re Luigi-Filippo e grande collezionista d’arte, si sarebbe rapidamente appassionato ai libri delle Ore. Il suo primo colpo di fulmine lo provò quando prese possesso, una sera d’inverno del 1856, di uno dei più bei libri delle Ore a oggi esistente: les Très Riches Heures du Duc de Berry. Sapeva già, il principe, che quell’opera sarebbe diventato uno dei manoscritti medievali più celebri della nostra epoca, vera icona del Medio Evo? Quando lo comprò, il principe sapeva ancora poco della provenienza del libro, e il manoscritto non sarebbe stato identificato che trent’anni più tardi, grazie all’inventario del Duc de Berry. In quel momento, solo il suo gusto e i consigli di Antonio Panizzi, bibliotecario al British Museum, l’orientarono all’acquisto.

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© ctanierephotographie | Copie et utilisation interdite sans autorisation, seul le partage sans modification est autoris

Grande collezionista, il principe non si fermò lì e proseguì per quasi 40 anni nella sua ricerca dei più bei libri delle Ore, avvinto dall’intimo fascino di quei libretti e dalle loro deliziose miniature. Viaggiò per l’Europa e, passando dalle librerie ai saloni del libro, tornò a casa sempre più carico di merci sontuose. Dopo le già ricordate Très Riches Heures, un altro tesoro francese avrebbe completato la sua già pazzesca collezione: les Heures d’Étienne Chevalier, che riuscì ad aggiudicarsi in Germania.


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Un libro spirituale fatto per essere letto ma anche guardato

Interi o frammentari, i sessanta libri delle Ore che il Duca di Aumale fece entrare nel Cabinet des Livres de Chantilly offrono oggi un ampio inventario della produzione francese, ma anche alcuni esemplari italiani o fiamminghi. Qualità e rarità riassumono questi manoscritti mirabilmente conservati.

Fatti per essere sia guardati sia letti, i libri delle Ore lasciano alle immagini un posto essenziale. Esse servono da supporto di devozione e permettono ai fedeli di immaginare più facilmente le scene evangeliche. Simbolicamente ricchissime, le miniature permettono anche di memorizzare i rudimenti della fede e in esse permane anche una fonte di piacere estetico per la diversità degli ornamenti che si trovano attorno alle iniziali, lungo i fregi ornamentali o accanto alle immagini.

Aleteia vi propone di ammirare qualche estratto della collezione del Duca di Aumale:

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]