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Firmato nella notte nuovo Dpcm: chiusura alle 18 per bar e ristoranti

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Aleteia - pubblicato il 25/10/20
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Le misure in vigore fino al 24 novembre. Nessun limite allo spostamento tra le regioniE’ stato firmato nella tarda notte dal premier Giuseppe Conte, dopo un confronto con le regioni e i capi delegazione, il nuovo Dpcm sulle misure anti-Covid che includono una stretta per tentare di abbassare la curva dei contagi. Confermato lo stop per ristoranti, bar e gelaterie alle ore 18.

Nel pomeriggio il premier Giuseppe Conte illustra le norme che saranno in vigore da lunedì fino al 24 novembre.


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Le misure di compensazione

Il governo è intanto al lavoro sulle misure di ristoro da 1,5-2 miliardi per le categorie messe più in difficoltà dalle misure e un Consiglio dei ministri ad hoc dovrebbe essere convocato nelle prossime ore.

Messe e luoghi di culto, non cambia nulla

Anche in questo Dpcm dunque, si conferma la validità delle misure già in vigore per lo svolgimento delle funzioni religiose e l’accesso ai luoghi di culto.

All’articolo 1, comma p, si specifica che “l’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”. A seguito del Dpcm del 13 ottobre, il direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana, Vincenzo Corrado, diede una precisazione alla stampa valida anche per interpretare il nuovo Dpcm:

“Il Dpcm del 13 ottobre 2020 sulle misure di contrasto e contenimento dell’emergenza Covid-19 lascia invariato quanto previsto nel Protocollo del 7 maggio circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo. Esso rimane altresì integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, già trasmesse nel corso dell’estate. Tra queste, a titolo esemplificativo: guanti non obbligatori per il ministro della Comunione che però deve igienizzarsi accuratamente le mani; celebrazione delle Cresime assicurando il rispetto delle indicazioni sanitarie (in questa fase l’unzione può essere fatta usando un batuffolo di cotone o una salvietta per ogni cresimando), la stessa attenzione vale per le unzioni battesimali e per il sacramento dell’Unzione dei malati; reintroduzione dei cori e cantori, i cui componenti dovranno mantenere una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti (tali distanze possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il contagio tramite droplet. L’eventuale interazione tra cantori e fedeli deve garantire il rispetto delle raccomandazioni igienico-comportamentali ed in particolare il distanziamento di almeno 2 metri); durante la celebrazione del matrimonio gli sposi possono non indossare la mascherina; durante lo svolgimento delle funzioni religiose, non sono tenuti all’obbligo del distanziamento interpersonale i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, parenti con stabile frequentazione; persone, non legate da vincolo di parentela, di affinità o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi luoghi dove svolgono vita sociale in comune. Nelle settimane in cui le Diocesi riprendono le attività pastorali, la Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana assicura un’interlocuzione costante con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Interni e il Comitato tecnico-scientifico, per monitorare il quadro epidemiologico e l’evoluzione della pandemia” (Avvenire)

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