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L’angelo custode salvò la vita all’ex presidente Scalfaro

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don Marcello Stanzione - pubblicato il 16/10/20
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Oscar Luigi Scalfaro raccontò dell’aiuto dell’angelo custode durante la Seconda Guerra Mondiale: lo rese “trasparente” ai soldati tedeschiQuesta volta parleremo dell’angelo custode e di un episodio legato ad una nota autorità istituzionale italiana. L’ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro (1918-2012), così raccontò in una conferenza stampa una sua “esperienza angelica”, vissuta durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale.

Ero stato congedato come militare – ricordava Scalfaro – perché nominato magistrato. Vennero altre leggi che mi rimettevano sotto le armi, ma non mi presentai e rimasi per lungo tempo senza documenti. Un giorno terminata un’udienza dovevo andare a Domodossola. Presi il treno che, nella stazione di Cuzzago (provincia del Verbano-Cusio-Ossola ndr), fece una fermata imprevista. Dalla terza classe, in cui ero, mi affacciai e vidi i tedeschi con quelle impressionanti divise».

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Gli angeli sono i protagonisti di questa storia, raccontata dall'ex Presidente della Repubblica.

“Vidi avanzare i soldati…”

«Il mio primo pensiero, anche se un po’ infantile – proseguiva l’ex presidente della Repubblica – fu quello di vedere se dall’altra parte vi fossero via d’uscita. Purtroppo c’era un tedesco armato di tutto punto che avrebbero tolto a chiunque l’idea di scappare. Si erano già verificati diversi casi in cui delle persone erano state fermate e, senza apparente motivo, fucilate sul posto. Eravamo immobili, con le spalle al treno, ognuno con la tessera di riconoscimento in mano. Vidi avanzare i soldati, fino a quando arrivarono a quello prima di me e poi passarono oltre. Io non esistevo. Era se come non ci fossi». Chi rese “trasparente” Scalfaro? Forse l’angelo custode?



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La preghiera della madre

Ricorda ancora Scalfaro: «Camminai lentamente a passi indietro per timore che un movimento brusco richiamasse la loro attenzione e risalii quei gradini altissimi della terza classe quando i tedeschi erano ormai lontani. Non ho mai saputo dare una spiegazione a ciò, e mi sono detto che certo mia madre in quel momento stava pregando il mio angelo custode di assistermi».



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