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Chiara Luce Badano e la grazia di andare lieti incontro allo sposo

CHIARA LUCE BADANO
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Don Antonello Iapicca - pubblicato il 07/10/20
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Così è morta Chiara. Avendo preparato tutto: il funerale, l’abito, persino l’umore della sua mamma. Disponendo di sè fino all’ultimo istante e donandosi senza risparmio. Perché è questo che fanno i cristiani, è così che si diventa santi: essendo liberi di donare la propria vita per amore, fino in fondo, nella speranza certa di andare incontro alla Misericordia di Dio.

Chiara Luce parte per il Cielo il 7 ottobre 1990.
Aveva pensato a tutto: ai canti per il suo funerale, ai fiori, alla pettinatura, al vestito, che aveva desiderato bianco, da sposa… Con una raccomandazione: “Mamma, mentre mi prepari dovrai sempre ripetere: ora Chiara Luce vede Gesù”.
Al papà che le aveva chiesto se era sempre disponibile a donare le cornee aveva risposto con un sorriso luminosissimo.
Poi un ultimo saluto alla mamma: “Ciao, sii felice perché io lo sono” e un sorriso al papà. E’ il giorno della Beata Vergine del Rosario.
(Tratto dalla Positio Super Vita, Virtutibus et Fama Sanctitatis – Cap. II. L’apparato teologale e il suo culto – curata dalla Postulazione p. 37).
Questi sono i frutti della fede. Forse, attraverso questo tempo di virus e paura, il Signore ci sta rivelando l’inconsistenza della nostra fede di fronte alla morte, unica questione decisiva della vita. Se così fosse oggi è un giorno favorevole: possiamo chiedere a Dio, attraverso la beata Chiara Luce, la Grazia di guardare alla morte, anche a quella interiore che ci attende ogni giorno, con la gioia e la pace con l’ha guardata lei, per prepararci ad essa come alle nostre nozze con Gesù. E pregare ogni giorno il rosario implorando la Vergine Maria di donarci la fede e farci crescere in essa. Nascondiamoci nel grembo di Maria, che sono le viscere di misericordia della Chiesa, per partecipare alle liturgie ed esservi nutriti con la Parola e i sacramenti; sperimenteremo, proprio in questo tempo, una gioia e una pace inimmaginabili.